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Case auto esposte all’effetto domino del coronavirus, Volkswagen la più colpita

La società di rating S&P Global Ratings ha rivisto al ribasso le stime sulla produzione di veicoli e sulle immatricolazioni. Il settore automotive sta infatti scontando l’effetto coronavirus, che si abbatte sia sul calo della richiesta dell’enorme mercato cinese sia sui blocchi produttivi dovuti alla chiusura degli stabilimenti imposta dal governo cinese, con pesanti ripercussioni sulla forniure di componenti alla Case auto.

Secondo S&P Global Ratings la chiusrua degli stabilimenti cinesi porterà ad un calo della produzione del 15% nel primo trimestre dell’anno, con un effetto domino su tutta la catena di fornitura a livello globale. Gli effetti sono già evidenti: FCA negli scorsi giorni ha dichiarato che un suo stabilimento europeo potrebbe interrompere la produzione nelle prossime settimane, Tesla ha già annunciato ritardi nelle consegne, e anche i produttori coreani stanno facendo i conti con le mancate forniture di componentistica prodotta in Cina.

Anche Volkswagen risulta particolarmente esposta, visto che in Cina il costruttore tedesco ha 23 stabilimenti che pesano per circa il 40% della sua produzione (tra componenti e veicoli assemblati). Per VW il mercato cinese è inoltre tra i più importanti.  Anche i produttori giapponesi sono legati a doppio filo con la Cina. Nissan in Cina fa il 30% delle vendite e il 31% della produzione (in particolare nuovi modelli ibridi ed elettrici), mentre Honda fa in Cina il 30% delle vendite e della produzione in Cina e ha gran parte degli stabilimenti nella zona di Wuhan. Per Toyota la Cina pesa il 15,5% a livello di produzione e il 16,7% per le vendite. Fortemente penalizzata anche General Motors, che in Cina ha il 19% della sua produzione.

Anche la componentistica è direttamente colpita dagli effetti della chiusura degli stabilimenti cinesi. Un colosso come Bosch in Cina ha ricavi per ben 14 miliardi di euro, con due importanti stabilimenti nella zona di Wuhan che in queste settimane sono rimasti chiusi per ordine delle autorità.