Attualità

COME PRODURRE ENERGIA PER L’AUTO ELETTRICA?

L’automotive corre veloce verso l’elettrificazione, come una barca a vela sospinta da un forte vento generato dalla politica europea che ha deciso così in virtù di un abbattimento delle emissioni. Le Case automobilistiche si sono adeguate spostando gli investimenti dal termico all’elettrico, aprendo così il portone all’invasione del vecchio continente da parte di nuovi marchi che con investimenti minimi oggi possono finalmente competere con la nostra industria dell’auto continentale, vedi il lancio del marchio Link & Co per fare un esempio.

TANTE AUTO ELETTRICHE DA RICARICARE

Tante auto elettriche tanta richiesta di energia da immettere in rete per le colonnine di ricarica: infrastruttura peraltro tutta da realizzare e oggi ancora ai minimi, persino sottodimensionata per l’attuale parco circolante. Tutto per inseguire la sostenibilità energetica. Sostenibilità, mai come nel 2022 questa parola diventa flessibile per la Commissione Europea che nella bozza per la “Tassonomia verde”, realizzata dopo un anno di negoziati, ha inserito come fonti energetiche sostenibili il gas e il nucleare. Che di sostenibile hanno poco rispetto solare, eolico e idrico. Dunque un compromesso per poter sostenete il sistema, per dare energia alle industrie, alle case e alle autovetture.

QUINDI CHE SUCCEDE

Succede che al momento attuale potrebbero essere costruite centrali nucleari e a gas anche attingendo a fondi europei. I limiti sarebbero molto larghi: le nuove centrali nucleari non potranno essere approvate dopo il 2045 ma dovranno anche disporre di un piano sullo smaltimento delle scorie. Le centrali a gas invece non potranno essere autorizzare dopo il 2030 ed entro il 2035 dovrebbero essere riconvertite a idrogeno.

A CHI PIACE IL PIANO

La Tassonomia verde piace ai tedeschi che lo scorso 1 gennaio hanno spento tre delle ultime sei centrali nucleari attive in Germania e pensano di recuperare produzione energetica con il gas. Il nucleare piace tanto ai francesi che non hanno intenzione di chiudere le centrali e anzi ne voglio aprire di nuove come la Polonia che il 22 dicembre scorso ha reso pubbliche le carte sui siti individuati per costruire la loro prima centrale atomica, la prima di sei previste fino al 2040. In Italia intanto il ministro Cingolani ha già più volte parlato di nucleare, nonostante il referendum che chiuse la partita nostrana dopo il disastro di Chernobyl nel 1986.

INTANTO IL COSTO DELL’ENERGIA VOLA

Nel frattempo, mentre il parco elettrico italiano cresce rapidamente il costo dell’energia italiana vola alle stelle. Le bollette, nonostante l’intervento statale di sterilizzazione, sono raddoppiate. Notizia dei giorni scorsi di molte aziende che hanno spostato la produzione durante la notte per cercare di limitare i costi, come ad esempio ha dichiarato pochi giorni fa la GardiPlast che ritiene più sostenibile pagare gli straordinari ai dipendenti per il lavoro notturno piuttosto che l’energia a prezzo pieno di giorno. Perché in Italia la maggior parte della produzione di energia elettrica proviene dalle centrali a gas. E il prezzo del gas continua a salire (+45% negli ultimi 12 mesi e +5% tra il 5 e il 9 gennaio 2022), mentre pure quello del petrolio preoccupa causa crisi in Kazakistan.

a cura di Renato Dainotto