
L’abbattimento delle barriere, la passione per la mobilità, la sicurezza stradale, maggiore formazione per fermare l’emergenza incidenti, il contrasto all’uso delle droghe che ogni anno causano oltre 3.000 incidenti mortali.
Sono stati questi i principali temi al centro della mattinata di lavori dell’evento dal titolo “Automotive, quale futuro – Reagire con decisione: basta parole!”, promosso oggi a Milano da#FORUMAutoMotive, il movimento di opinione sui temi legati alla mobilità a motore ideato dal giornalista Pierluigi Bonora, in occasione del decennale delle attività. Questi i principali spunti sollevati dai relatori dei talk show.
A Vanni Oddera il premio “Cuore & Motori”
L’evento si è aperto con la consegna del Premio “CUORE&MOTORI” di #FORUMAutoMotive a Vanni Oddera, Pro rider freestyle motocross e inventore della Mototerapia con la motivazione: “E’ stato il primo a fare entrare la moto negli ospedali aiutando tanti bambini a superare la barriera tra la malattia e la libertà dei sogni. Grazie alla sua Mototerapia le acrobazie più belle si possono fare anche con il cuore”.
Oddera ha ricordato la sua esperienza sportiva da pilota, prima, e poi al servizio degli altri, impegnandosi a dare sollievo alle persone meno fortunate all’interno degli ospedali e non solo. Non ha voluto far mancare il proprio ringraziamento a Oddera, il Ministro per la Disabilità Alessandra Locatelli, presente con un video messaggio, che ha salutato il conferimento del premio ricordando come la mototerapia abbia recentemente ricevuto un riconoscimento normativo.
Le varie testimonianze
Subito dopo la consegna del riconoscimento, la giornalista de “il Giornale” Roberta Pasero ha raccolto le testimonianze di esperti, medici e diretti interessanti sul tema dell’inclusione e delle terapie che consentono di far vivere la passione della mobilità anche alle persone non normodotate.
Cinzia Pellegatta, madre di un ragazzo di 10 anni con sindrome di Down, ha testimoniato gli effetti positivi della mototerapia sul proprio ragazzo, in termini di autostima e motivazione.
“Crediamo fortemente nella mototerapia. L’esperienza che abbiamo vissuto nei nostri reparti con Vanni Oddera è stata di grande festa, di cui beneficiano tutti i ragazzi ricoverati, ma anche le loro famiglie. Una terapia che si integra pienamente con quella medica”, ha affermato Guido Pellegrini, Direttore SC di Pediatria e Neonatologia, Sesto San Giovanni, Direttore del Dipartimento Materno Infantile ASST Nord Milano.
Gli ha fatto eco Antonella Artuso, Medico-Chirurgo di Medicina fisica e riabilitativa – Geriatria – Fisioterapista – Responsabile degli interventi assistiti con animali, che ha illustrato il progetto “Riabilitiamoci” che vede protagonisti animali che hanno subito violenze nella terapia all’interno degli ospedali: “Ogni volta che questi entrano nei reparti succede qualcosa di speciale, facendo nascere speranza in tutti i ragazzi ricoverati”.
Anna Gioria, Giornalista del “Corriere della Sera”, nata con disabilità per mancata assistenza al parto, ha poi ricordato la propria esperienza, rimarcando l’importanza delle terapie per reagire anche alle situazioni più difficili.
“Strade pericolose, cresce l’emergenza”
Spazio poi al dibattito dal titolo “Strade pericolose, cresce l’emergenza. Le regole per pedoni, ciclisti e per chi utilizza i monopattini”. Partendo dai dati ISTAT sugli incidenti stradali (nel 2024 3.030 vittime in Italia, con 830 decessi tra i motociclisti, 470 tra i pedoni e 185 tra i ciclisti) e moderati dal giornalista Luca Talotta, si sono alternati gli interventi di alcuni tra i principali esperti sul tema, affrontato dal punto di vista dell’utenza cosiddetta “debole” (ciclisti, pedoni, rider).
Carlotta Gallo, Dirigente del Compartimento Polizia Stradale per la Lombardia, ha sottolineato come: “è molto diffusa un’insofferenza per le regole del Codice della Strada che di fatto poi tutelano la vita umana. Con la nostra attività puntiamo a formare anche i lavoratori, promuovendo la conoscenza e il loro rispetto, utilizzando anche nuove forme di comunicazione per dialogare efficacemente con i giovani”.
La necessità di migliorare la sicurezza sulle strade è stata espressa da Pietro Meda, Vicepresidente Vicario di Automobile Club Milano: “Ci deve essere convivenza tra le diverse forme di mobilità. Manca oggi una corretta gestione dall’alto di questa integrazione, assistiamo a Milano ad esempio al continuo inserimento di numerose piste ciclabili su strade strette. I rider di fatto oggi circolano con mezzi non omologati e fuorilegge. Serve maggiore cultura della strada e rispetto delle regole”.
Toni Purcaro, Chairman Dekra Italia, Executive Vice President Dekra Group – Head of Region CEEME, ha evidenziato: “Da anni siamo impegnati a sensibilizzare gli alunni delle scuole sui temi della sicurezza stradale, portandoli anche nei nostri centri di revisione per mostrargli concretamente i rischi che si possono correre sulla strada. Gli incidenti accadono perché non vengono rispettate le regole di base. Molto può fare anche la tecnologia per rendere meno pericolose le nostre strade, anche attraverso la guida autonoma”.
È toccato poi a Lucia Vecere, Responsabile Sicurezza Automobile Club d’Italia, fornire il proprio contributo al dibattito osservando che “i mezzi di micromobilità nascono per rendere percorribile l’ultimo miglio e così andrebbero utilizzati, prestando attenzione all’altro ed evitando comportamenti rischiosi. Noi stiamo lavorando alla diffusione di questa cultura all’interno delle scuole medie, simulando le situazioni di rischio e insegnano a evitarle”.
Cesare Galbiati componente della segreteria nazionale UNASCA, ha sostenuto che “con l’evoluzione della curva demografica nel nostro Paese, emerge la necessità di promuovere formazione con i giovani, ma anche con gli adulti e con gli over 65 che si trovano oggi a viaggiare su strade con nuovi attori”.
Simone Lunghi, Cicloattivista, ha quindi portato la sua testimonianza diretta dalla strada, evidenziando come le forme di micromobilità consentano di rendere le città più accessibili e meno caotiche, al netto dei fenomeni di malcostume che purtroppo perdurano.
Infine, Andrea Giaretta, Direttore Western Europe e Middle East di DOTT, ha portato il punto di vista di chi opera nel mondo dei monopattini: “Noi da sempre tracciamo e localizziamo i nostri mezzi e blocchiamo la velocità massima. Con lo sharing la mortalità alla guida di un monopattino è pari a zero. Vanno meglio tracciati gli utilizzi privati. La normativa sul settore è anacronistica e ci mette in difficoltà: prevedere il casco per mezzi come i monopattini rende difficilmente applicabile questo obbligo”.
“Droga tra le principali cause di incidenti mortali in Italia”
In chiusura di mattinata Pierluigi Bonora ha approfondito il tema della sicurezza stradale con Antonio Pignataro, ex Questore di Macerata, attuale Dirigente Generale di Polizia di Stato e Consulente alla Presidenza del Consiglio del Dipartimento per le Politiche Antidroga. Al centro del colloquio il problema della droga con gli effetti drammatici sulla sicurezza stradale.
Un problema al cui contrasto Antonio Pignataro da anni ha dedicato il massimo sforzo, a salvaguardia di chi, per varie ragioni, tende ad avvicinarsi a questo mondo: “Le nostre stime ci dicono che oggi si verificano più di 3.000 morti per incidenti a causa della droga e sempre il collegamento con la droga riguarda l’80% dei reati commessi in Italia così come le liti familiari. Il contrasto deve riguardare tutte le forme di droga che producono danni a volte irreparabili per i diretti interessati e per le loro famiglie. L’impegno del Governo in questi mesi ha portato a una prima conseguenza tangibile: una riduzione del consumo di tutte le sostanze stupefacenti”.
a cura di Luca Bertollo
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