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Mobility Package: ADIRA chiede una reale concorrenza digitale

La proposta della Commissione Europea sulla mobilità, denominata “MOBILITY PACKAGE”, delinea la visione sulla mobilità automatizzata ma non indica un piano chiaro per l’accesso ai dati all’interno del veicolo

Dopo le prime due iniziative risalenti a giugno e novembre 2017, la Commissione Europea ha pubblicato a maggio 2018 la sua terza ed ultima iniziativa completando la proposta denominata “Mobility Package“, riguardante la governance del trasporto stradale commerciale.
Come riportato dalla Commissione, il “Mobility Package“ rappresenta il più grande cambiamento alle regole del trasporto su strada della UE che andrà ad interessare molti settori. La terza ed ultima iniziativa copre una vasta gamma di argomenti che comprendono la guida connessa ed automatizzata, le applicazioni e tecnologie avanzate dei veicoli e il controllo della sicurezza delle infrastrutture .
Su quest’ultima iniziativa, ADIRA, in accordo con FIGIEFA, apprezza il riconoscimento, da parte della Commissione Europea, della posizione privilegiata delle Case Auto sull’accesso ai dati ed alle risorse dei veicoli e delle questioni che tale posizione solleva per una concorrenza leale e non falsata, in particolare sotto forma di soluzioni fornite da server centralizzati (ExVE).
Tuttavia, tale proposta non riesce a stabilire un chiaro percorso legislativo che possa garantire parità di condizioni per tutti i prodotti e servizi digitali “intorno all’automobile”, il che garantirebbe ai consumatori la possibilità di decidere con quali soggetti condividere i dati della loro auto e per quali servizi specifici.
ADIRA, pertanto, invita la Commissione a “monitorare la situazione sull’accesso ai dati ed alle risorse di bordo “ e fornire, anche in linea con la relazione del Parlamento Europeo su C-ITS (Cooperative-Intelligent Transport System), un programma di lavoro concreto che porti ad un quadro giuridico che consenta parità di concorrenza nei servizi digitali.
La Commissione, sin da ora, può dimostrare il proprio impegno fissando la definizione di “Remote Diagnostics Support” che dovrebbe consentire ai fornitori di servizi l’accesso ai dati dei veicoli utilizzando una comunicazione indipendente, remota e bidirezionale.
Infine, fino a quando non sarà adottata una proposta legislativa, tutti i fornitori di servizi dovrebbero avere il diritto all’accesso non discriminatorio ai dati ed alle risorse dei veicoli o ai sistemi già offerti a terzi, obiettivo non ancora raggiunto.