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A Milano 160.000 auto non potranno più circolare

Dall' 1 ottobre al via la nuova fase dell’Area B. Salgono a circa 150/160 mila le vetture che non potranno più circolare nell’area. Nel I semestre del 2019 in calo del -43,7% gli acquisti di auto usate più datate, mentre aumentano quelle ad alimentazione “tradizionale” Euro 5 e 6 (+6,8%) e le ibride ed elettriche (+17,6%)

Dall’1 ottobre partirà la nuova fase dell’Area B, che estenderà il divieto di circolazione anche ad altre categorie di vetture, includendo per la prima volta alcune versioni diesel Euro 4. Secondo l’elaborazione del Centro Studi di AutoScout24 (www.autoscout24.it) su base dati ACI – Automobile Club d’Italia, con le nuove restrizioni in totale si stima che salirà a circa 150/160 mila il numero delle vetture di cittadini milanesi che non potranno più circolare in quest’area, senza considerare tutti quelli che abitano fuori Milano. Nella città meneghina, infatti, nel 2018 il parco circolante è costituito da 693.084 auto, di cui il 23,6% riguarda le classi ambientali Euro 0 benzina ed Euro 0-1-2-3-4 diesel, in gran parte colpite dal blocco.

E i risultati dell’Area B iniziano a vedersi. Nei primi sei mesi del 2019, infatti, a Milano solo il 7,8% dei passaggi di proprietà di auto usate (1.993) ha riguardato le classi previste dalla zona a traffico limitato[1], in calo del -43,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Al contrario, nello stesso periodo sono aumentati i passaggi di proprietà riguardanti sia le vetture ad alimentazione “tradizionale” Euro 5 e 6 (+6,8%) sia di quelle ibride ed elettriche (+17,6%). Un dato che rispecchia l’analisi interna di Autoscout24, in cui ben il 64% di auto in vendita sulla piattaforma riguarda classi di nuova generazione, in linea con le richieste degli utenti.

Qual è, invece, la fotografia del parco circolante nelle altre città? Prendendo in considerazione le stesse classi ambientali1, le città capoluogo di regione più virtuose sono decisamente Trento e Aosta, dove queste auto sono rispettivamente del 4,7% e 4,9% sul totale del parco circolante. A Napoli, al contrario, sono il 43,1%, seguita da Campobasso (39,7%) e Potenza (38,6%).

“Il processo di trasformazione dell’attuale parco circolante italiano verso una mobilità più “green” non sarà veloce, ma su questo le amministrazioni locali possono dare un forte contributo – afferma Sergio Lanfranchi, Centro Studi AutoScout24 –. Milano, infatti, è l’esempio virtuoso di come politiche serie orientate a ridurre l’inquinamento siano la chiave per spingere i consumatori verso l’acquisto di auto con classi di emissioni più contenute. Ed è proprio nel mercato dell’usato che si gioca la vera sfida. Dall’analisi delle auto in vendita su AutoScout24, emerge come nel territorio milanese circa due terzi delle vetture appartengano a classi più recenti. Un dato in linea con le intenzioni di acquisto degli utenti, sempre più orientati verso vetture di nuova generazione.”

 

Cos’è l’Area B

L‘Area B comprende gran parte del territorio della città di Milano ed è attiva dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle 19.30 (esclusi i festivi). A delimitarla ci sono 186 varchi elettronici. Chi entra senza averne diritto è sanzionato con una multa da 163 a 658 euro. In caso di recidiva nel biennio, ovvero se commette la stessa infrazione due volte in due anni, va incontro alla sospensione della patente da 15 a 30 giorni.