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CAR CLINIC: ADAS senza segreti

Tommaso Cosentino è l’esperto ADAS di Car Clinic. A lui abbiamo chiesto come impattano sul lavoro questi dispositivi e come sta evolvendo il mercato dell’autoriparazione. E in che modo Car Clinic affronta temi quali la formazione

ADAS: quanto impatta oggi questa tecnologia sulle riparazioni in carrozzeria?

«Sempre di più, non solo perché gli ADAS aumentano sulle vetture ma perché aumenta il lavoro e la complessità di intervento all’interno di un processo di riparazione. Si sta parlando infatti di un impatto sulla maggiore complessità della riparazione. Ovviamente impatta sul personale, che deve avere le giuste competenze la riparazione/calibrazione e deve avere tutte le informazioni necessarie e deve essere aggiornato nel tempo. In più c’è il discorso investimenti, che chiaramente non è da meno. Quindi acquistare tutta l’attrezzatura specialistica per la maggior parte delle macchine e non basta. Oggi ci sono anche i problemi di accesso alla diagnosi di bordo con l’implementaziome dei gateway e quindi è necessario avere una strumentazione adeguata oltre alle chiavi di accesso. Un altro aspetto impatta sui costi: aumentano le spese di lavorazione della riparazione sia per ammortizzare l’attrezzatura sia per i costi dei ricambi, cioè la sostituzione di sensori e centraline e le successive calibrazioni necessarie. E poi c’è la responsabilità di chi ripara, che richiede procedure di registrazione e archiviazione».

Come gestite la calibrazione nei vostri centri? Avete personale dedicato che si occupa solo di questo?

«Sì, abbiamo del personale dedicato che ha già molta esperienza nella diagnosi elettronica del veicolo. Sono persone che formiamo su queste operazioni e che diventano dei punti di riferimento nei nostri centri per le operazioni di diagnosi, riparazione e calibrazione ADAS. Tra le mie mansioni c’è l’organizzazione di corsi sia di formazione che di aggiornamento per aumentare le competenze dei tecnici. Anche il nostro fornitore di attrezzature per la diagnosi e la calibrazione ci affianca nella formazione. Ciclicamente ci sviluppa dei corsi, anche perché ci sono sempre nuovi modelli di auto con ADAS sempre più evoluti che richiedono nuove attrezzature di calibrazione. L’evoluzione è costante e con essa la formazione».

Avete scelto un solo fornitore di attrezzatura per i vostri centri?

«Per la calibrazione abbiamo un solo fornitore, ma abbiamo anche dei sistemi di diagnosi remotizzata che ci aiutano nel riparare le vetture con protezione gateway più complessa, collegandoci alla strumentaziobe di Casa madre. Oggi le Case costruttrici hanno sistemi sempre più complessi di protezione e a volte serve un sistema remoto. Ma per la maggior parte del parco circolante siamo autonomi con la nostra strumentazione».

Come gestite la formazione per gli operatori ADAS?

«Come detto, facciamo parecchi corsi sulla rete Car Clinic ma ci facciamo aiutare dal nostro fornitore di attrezzatura soprattutto di fronte all’evoluzione degli apparati, quando ad esempio servono nuovi moduli di cui è necessario conoscere il funzionamento. La formazione è davvero continua e necessaria».

Consegnate sempre al cliente un report della calibrazione?

«I nostri clienti possono accedere tramite un link al dettaglio della riparazione tra cui il report di calibrazione oltre a tutti gli interventi di riparazione. Trovano anche l’analisi della diagnosi con tutti gli errori o gli eventi di crash registrati dal sistema di bordo».

Offrite questo servizio anche per esterni (concessionari, gommisti, officine e carrozzerie limitrofe alla vostra)?

«Attualmente, la priorità dei nostri centri è focalizzata sulle lavorazioni interne. Tuttavia, in considerazione della crescente richiesta di calibrazioni e tarature ADAS, stiamo valutando di estendere la nostra offerta anche a vetture esterne».

Quanto aumenterà l’intervento sugli ADAS in futuro?

«Aumenterà parecchio, perché aumenta la diffusione dei sistemi ADAS. Dal luglio 2024 tutte le vetture di nuova immatricolazione hanno un pacchetto di dispositivi ADAS, e quindi… del resto l’Europa punta su questi dispositivi per ridurre l’incidentalità o la gravità degli incidenti. Nel tempo probabilmente diminuiranno i sinistri ma aumenteranno gli interventi sugli ADAS, che sono delicati ed esposti anche ai piccoli urti di parcheggio».

a cura di Renato Dainotto