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Carrozzeria Lozza: una bella storia…

Tutto inizia 30 anni fa con un sogno e un prestito. Gli anni passano e Alberto Lozza oggi guida una realtà imprenditoriale di riferimento non solo nella sua provincia. Una sfida che passa per tante scommesse come quella delle vernici all’acqua di R-M con una struttura dedicata di 5.000 mq. Durante l’emergenza Coronavirus a sua attività è rimasta aperta e l’ottimismo resta alto

Mentre in tutto il mondo si lotta contro un nemico invisibile e un’altra minaccia, quella dell’incertezza, incombe sull’economia italiana, da molte parti ci sono giunte le voci di tanti imprenditori dell’autoriparazione che continuano a lavorare con impegno e sacrificio per permettere al Sistema Italia di muoversi, andare al lavoro e portare il soccorso dove necessario. In queste pagine diamo voce ad Alberto Lozza, che abbiamo raggiunto telefonicamente, l’anima della Carrozzeria  Lozza di Osio Sotto, in provincia di Bergamo, uno dei territori più colpiti dall’epidemia da Covid-19.

Com’è iniziata la sua esperienza nel settore?
«La nostra avventura in questo mondo è cominciata quasi 30 anni fa, nel 1991, quando ho ottenuto un sostanzioso prestito per rilevare il centro di soccorso stradale ACI a Dalmine (BG). Presto, grazie alla posizione strategica lungo l’autostrada e al nostro territorio fortemente industrializzato, abbiamo cominciato a proporre una serie di servizi dedicati all’assistenza, rivolgendoci sia agli automobilisti privati sia alle flotte aziendali. Il mercato però in quel periodo stava per cambiare e, complici gli incentivi alla rottamazione, in poco tempo il parco circolante si è svecchiato. Un segnale positivo per le concessionarie che detenevano il monopolio della manutenzione in garanzia, un po’ meno per noi riparatori indipendenti. Decidiamo quindi di concentrare gli investimenti su due servizi scollegati dalla garanzia: la revisione e la riparazione estetica, acquistando una carrozzeria a Lallio, vicino a Dalmine».

Comincia così la sua esperienza da carrozziere?
«Precisamente, anche se all’epoca non avevo alcuna competenza diretta e mi affidai ciecamente alle capacità dei miei tre dipendenti, operatori già formati ed esperti ai quali io facevo da apprendista, mettendomi in gioco in prima persona per comprendere meglio il mestiere. Forte di questa esperienza formativa, nel 2001 individuo un nuovo capannone a Osio Sotto, sempre in provincia di Bergamo, e dopo avere venduto la vecchia attività di Lallio, col supporto di R-M, del colorificio Colorberg e del distributore per la Lombardia Covermark sviluppo il progetto di una nuova carrozzeria che apre i battenti l’anno dopo».

Come avete organizzato questa struttura?
«L’impianto nasce come centro pilota R-M per lo sviluppo dei nuovi cicli di verniciatura a base d’acqua e, in quest’ottica, viene dotato di tutte le attrezzature di ultima generazione. Grazie all’ampia superficie poi, ben 5.000 mq più piazzale esterno, abbiamo installato 42 ponti, 3 banchi dima della Globaljig, 4 postazioni doppie dedicate allo spot fast repair, tutte riscaldate ad aria e dotate di lampade carrellate delle Infram con doppia funzione infrarossi e raggi UVA. Per le cabine di verniciatura ci siamo affidati alla Saima, come per le postazioni di riparazione rapida, scegliendo due forni da 9 metri alimentati a metano e con box tintometro centrale».
Alberto prosegue elencando le attrezzature, tra cui una cabina pressurizzata per le riparazioni dell’alluminio, una zona per il lavaggio degli interni e l’igienizzazione con ciclo all’ozono, varie zone dedicate ai controlli preconsegna, alla lucidatura e alle riparazioni a freddo dei danni da grandine. Ma non finisce qui, perché dopo avere venduto il centro di assistenza stradale ACI di Dalmine, «trasferisco a Osio tutto il comparto di assistenza meccanica, dedicando a questo servizio un’area di 1.400 mq. In questa fase avviene un grosso investimento dal punto di vista delle attrezzature, delle dotazioni informatiche e delle risorse umane, con un occhio di riguardo sempre alla qualità e alla formazione del personale, arrivando ad occupare 54 persone e diventando a tutti gli effetti un centro multiservizio».

Perché ha scelto le vernici R-M?
«R-M fa parte di una multinazionale che opera a ragion di logica sempre molto attenta agli aspetti ecologici e qualitativi. In tutti questi anni ci siamo sempre avvalsi dei loro prodotti, dei loro servizi e del loro supporto. Quando c’è stato il desiderio di sviluppare l’attività mi sono sempre stati al fianco: consigliandoci, assistendoci e supportandoci sotto ogni aspetto. R-M quindi non è solo un fornitore, ma un partner che supporta la crescita e lo sviluppo».

La crescita e la nascita del Gruppo…
«A questo punto apro un nuovo centro multiservizio a Pessano con Bornago (MI), chiamato Sintesi Automotive, che attualmente è cresciuto fino ad occupare una superficie totale di 4.000 mq. A Monza invece abbiamo inaugurato per ALD Automotive quello che Repubblica ha chiamato l’anticoncessionaria: Base ALD Monza, un centro di prima assistenza express service e uno showroom commerciale dedicati ai prodotti e ai servizi di mobilità ALD. La formula funziona e nel 2012 apro a Brescia il Base ALD di provincia, mentre per quello di Bergamo dobbiamo attendere il 2018: un’attesa premiata da un risultato di eccellenza, con una struttura avveniristica che si sviluppa su ben 10.000 mq. All’inizio di quest’anno si procede a un ulteriore acquisto, una nuova sede a Sesto San Giovanni (MI) dove svolgiamo ogni tipo di servizio tranne quello di carrozzeria, rivolgendoci sia al privato che alla flotta ALD. Arrivando così ad essere un’organizzazione da 140 persone che lavora tra le 1.400 e le 1.600 vetture al mese. Tra i vari attori che lavorano con ALD, noi li seguiamo sempre nei cambiamenti e nelle innovazioni. Siamo un punto di eccellenza Alphabet e partner primario per Bergamo e provincia di Mercedes-Benz e Smart».

Come fa un Gruppo così grande a gestire i rapporti con la clientela?
«Qualità e competenza sono sempre state due pilastri del nostro approccio lavorativo, caratteristiche che non si possono raggiungere senza i giusti investimenti in tecnologia e formazione. E la gestione del cliente è un compito che richiede una grande conoscenza del giusto modo di interagire, comunicare e sapere cogliere i bisogni. Essere una grande realtà non significa solo riparare molte auto ma, soprattutto, mettere le esigenze dell’automobilista al centro del proprio lavoro».

E’ cambiato il lavoro con il Covid-19?
«Ovviamente siamo in una situazione in cui bisogna trarre il massimo da quello che c’è e intendo avvalermi di tutti gli strumenti forniti dal Governo, come la cassa integrazione che però verrà anticipata dall’azienda. A livello operativo non ci siamo mai fermati, sbrigando il lavoro alla giornata con una gestione molto attenta. Tanto lavoro ci arriva dal canale di soccorso stradale convenzionato ACI, dal ricondizionamento delle vetture Second Life ALD e dal programma Pick&Drop: un servizio di ritiro e consegna direttamente al domicilio del cliente. Si tratta di operazioni fondamentali in un periodo storico come questo, perché ci consentono di rientrare dei costi fissi aziendali. Oggi come oggi il mercato fa un giro su se stesso ogni sei mesi. Questo evento ha innescato un ulteriore cambiamento epocale che ci ha tolto tutti quei riferimenti che erano validi fino a febbraio: adesso sarà tutto da ricostruire e vedo davanti a noi una situazione impegnativa che si risolverà nel medio-lungo periodo, 18 mesi. E questa è una visione assolutamente positiva, perché in questi anni abbiamo saputo consolidare la nostra posizione in tutta la Lombardia, con partner tecnologici e commerciali di rilievo».

a cura di Simone La Rocca