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Curiosando tra gli stand e tra i Padiglioni di Milano AutoClassica

Una calda domenica di sole e di code agli ingressi ha aperto la  terza ed ultima giornata di Milano AutoClassica, l’elegante Salone che ospita tutto il meglio delle vetture classiche e sportive che fanno sognare il pubblico di visitatori accorsi numerosi per toccare con mano l’offerta di modelli straordinari ed esclusivi accanto a molte occasioni accessibili, in un susseguirsi di appuntamenti con tutto il meglio del collezionismo.

Nel Pad. 10 la fiumana di appassionati visita volentieri le scuderie più rinomate tra cui la Scuderia Sant Ambroeus che quest’anno a Milano AutoClassica festeggia i 70 anni + 1 di attività  esponendo una rosa di auto d’epoca da sogno tra cui una Renault Type C Voiturette  di cui  grazie al numero inciso sul differenziale, conosciamo la data di nascita:  7 luglio del 1900. Louis Renault  produsse la voiturette Type C appositamente come auto da corsa, dotata di un motore 4 tempi monocilindrico da 3,5 CV (n.1230) prodotto dalla De Dion Bouton. La voiturette  esposta a Milano AutoClassica è una delle tre vetture Renault che hanno partecipato alla corsa Parigi – Tolosa – Parigi dal 25 al 28 luglio 1900, all’esposizione di Brescia il 9 e 10 settembre 1900 e  la vincitrice  della gara Brescia Sprint come riportato sul prospetto “Isotta Fraschini & Co. – rappresentanti delle vetturette Renault Freres”. Grandissimo interesse, soprattutto del pubblico più giovane, per la Detroit Electric Model 95, Chassis n. 13295  prodotta il 19 Agosto 1924, importata in UK dagli U.S.A. nel 1993 ed in seguito in Italia dal 2013 e dotata di motore elettrico Roth Bros.  Questo è uno dei rari ultimi esemplari costruiti: solo 49 auto sono state realizzate con questo tipo di motore e si  crede che solo 3 di loro siano ancora esistenti oggi e quella esposta in fiera pare sia l’unica localizzata al di fuori degli U.S.A. In aggiunta, questa Model 95 è in condizioni completamente originali, non è mai stata restaurata e partecipa ancora attivamente a diverse manifestazioni. E ancora una Ferrari 166MM Barchetta Touring del 1950un’Alfa Romeo 6C 1750 GS ZAGATO del 1931, una delle auto sportive più importanti, protagonista anche delle imprese di Tazio Nuvolari durante la Mille Miglia, una Iso Grifo A3/L del 1968 ed una Cisitalia D46/48 monoposto del 1947.

La Scuderia del Portello, fondata nel 1982 nel Centro Direzionale Alfa Romeo, di Arese  come emanazione del brand meneghino (il nome richiamava il quartiere della periferia milanese in cui erano sorti i primi stabilimenti dell’azienda) partecipa con delle vetture iconiche del suo Museo Dinamico Alfa Romeo storiche da competizione. Tra queste ALFA 1900 TI  “Clay Regazzoni” del 1954, modificata da Guidosimplex per essere utilizzata da Clay Regazzoni  e conducenti disabili che ha partecipato, tra le altre,  a più edizioni della Carrera Panamericana in Messico; ALFA ROMEO 1900 TI SUPER del 1957, la cui storia è caratterizzata da un’importante palmares di competizioni italiane ed internazionali; ALFA ROMEO GIULIETTA SPRINT SPECIALE “LOW NOSE” (muso basso) del 1959, una dei 101 esemplari costruiti dall’Alfa Romeo, i cui cofani e portiere sono in alluminio ed una delle prime vetture storiche da competizione a gareggiare con i colori della Scuderia del Portello. Per rendere omaggio al 60° anniversario dell’Alfa Romeo Giulia, una vettura che ha caratterizzato non solo la storia del Biscione ma di tutto l’automobilismo mondiale, l’esposizione di due modelli prodotti in serie limitata e tra i pochi originali attualmente rimasti, ovvero la Giulia TI Super del 1964  e la Giulia Super Giardinetta del 1972.

Anche l’Area esterna dei Padiglioni è stata visitata da una grande folla accorsa ad assistere ai Raduni organizzati da oltre 11 Club con circa 300 vetture entrate in Fiera, inlusa una nutrita rappresentanza del Vespa Club che ha intrattenuto il pubblico con una gara di abilità.  Oltre al raduno Mini,  diversi i Club legati al mito della Fiat 500 intervenuti: Cinquecentiamo ha portato al raduno in tutto 43 vetture, tra 500 e altri modelli tra cui un’Alfa Romeo Spider, toccata dalla polvere, un po’ vissuta, ma intensamente goduta perché anche nella sua prima incarnazione a trazione anteriore, riesce sempre a trasmettere forti emozioni, come solo un’Alfa sa fare.