Attualità

Distrazione alla guida: il navigatore batte il cellulare

8 giovani su 10 confessano di utilizzare il computer di bordo in movimento

Il navigatore è più pericoloso del cellulare alla guida, lo utilizzano in movimento soprattutto i giovanissimi. Questo è quanto emerge dall’indagine “Stetoscopio – Il sentire degli assicurati italiani”, promossa dalla compagnia assicurativa online QUIXA e condotta dall’istituto di ricerca MPS Evolving Marketing Research.

In generale, quasi il 40% degli automobilisti ammette di utilizzare i dispositivi tecnologici presenti in auto mentre è al volante, rispetto al 23,5% che confessa di utilizzare lo smartphone senza vivavoce o auricolare.

A mettere a rischio la propria sicurezza sono soprattutto i giovanissimi: l’84% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni ammette di distrarsi per cambiare stazione radio, impostare il navigatore satellitare o usufruire delle altre funzionalità tecnologiche in dotazione.

Nella percezione prevalente dell’automobilista, è come se la loro integrazione con le dotazioni dell’auto, unitamente all’assenza di normative della strada esplicite, o per lo meno note, in tal senso, renda più “lecito” da un lato e meno “rischioso” dall’altro, rispetto allo smartphone, l’utilizzo di queste apparecchiature. I dati della ricerca indicano, tra l’altro, come questa abitudine sia maggiormente diffusa tra gli uomini (44,6%) che tra le donne (32,7%).

Ma gli atteggiamenti pericolosi per la sicurezza messi in atto dagli italiani alla guida non finiscono qui. Secondo quanto emerso dalla ricerca, infatti, 1 italiano su 3 (29%) ammette di mangiare e soprattutto bere mentre è al volante: si tratta di una pratica svolta con tranquillità in movimento quando le circostanze lo richiedono, anche se non ricorrente o abituale. Quasi il 23% degli automobilisti si distrae per girarsi e guardare i bambini, seppur sostiene di farlo solo in casi di estrema necessità. La percentuale aumenta tra i genitori di bambini piccoli: lo fa quasi l’80% di mamme e papà di bimbi al di sotto dei 5 anni. Poco più del 15%, infine, quando è di fretta, ammette di pettinarsi, truccarsi o aggiustarsi la cravatta alla guida, anche se sostiene di farlo in situazioni ritenute di sicurezza, come in caso di semaforo rosso.

L’utilizzo del navigatore non è, però, l’unico primato diffuso tra i giovani, generalmente più propensi a distrarsi alla guida. Per tutti gli atteggiamenti pericolosi messi in atto al volante, infatti, gli automobilisti under44 fanno registrare percentuali superiori di comportamenti a rischio rispetto ai guidatori più maturi. Quasi un automobilista su tre nella fascia 18-44 anni (28,1%) si distrae per girarsi a guardare i bambini, contro il 17% tra i 45-75. La differenza è ancora maggiore quando si tratta di mangiare o bere in movimento: circa il 40% degli under44 ammette di farlo, rispetto al 19% degli over45. 1 giovane su 5, infine, confessa di distrarsi per pettinarsi, truccarsi o aggiustarsi la cravatta, mentre lo fa solo l’11% dei guidatori più maturi.

La ricerca ha fatto emergere anche alcune differenze a livello geografico. La distrazione da navigatore è, infatti, più diffusa al Sud (lo confessa il 45% degli automobilisti) e meno al centro (il 29%). Mangiare o bere al volante è, invece, un’abitudine maggiormente presente nel Nord Ovest (come ammesso dal 38%) rispetto al Sud (23%). I genitori del Meridione sembrano essere più avvezzi a voltarsi per controllare i bambini (29%), mentre il fenomeno è meno ricorrente nel Nord Est, dove solo il 18% ammette di farlo abitualmente.