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I carrozzieri della “Carta di Bologna” riuniti a Firenze: ecco come è andata

Oltre 200 carrozzieri hanno partecipato al convegno “Libera impresa in libero mercato” organizzato dal movimento della Carta di Bologna

Grande partecipazione al convegno di Firenze del 17 maggio “Libera impresa in libero mercato – Dalla Francia un segnale contro accordi confederali al ribasso”, organizzato dal movimento della “Carta di Bologna”. Una platea di oltre 200 carrozzieri, uniti dalla volontà di difendere la propria indipendenza e tutelare la libertà di scelta da parte del danneggiato-automobilista. Molti gli interventi che si sono avvicendati nel corso della giornata. Tra questi l’intervento di Brigitte Castell, esperta di diritto che ha contribuito all’elaborazione e all’approvazione della Legge Hamon, da cui trae ispirazione la Carta di Bologna. Nel definire la strategia aziendale e comunicativa delle compagnie assicurative, la Castell ha usato un semplice ed inequivocabile vocabolo: confusione. Non perché le compagnie non abbiano le idee chiare sul da farsi, ma per il loro continuo intento di “depistare” da una corretta informazione circa la libertà di poter scegliere il proprio carrozziere fiducia. È infatti questo il movente da cui è partita la battaglia dei carrozzieri francesi e che ha portato alla legge Hamon, che obbliga le compagnie a informare i propri assicurati sulla libertà – senza nessuna penalizzazione – di poter scegliere a chi far

L’intervento di Jean Pais, vicepresidente della Federazione francese Carrozzieri, ha portato l’attenzione sul fatto che in Italia i sindacati degli artigiani sono un’unica sigla rappresentante tutte le categorie. Pais ha sollevato dunque un semplice interrogativo: «Come fanno le Confederazioni a rappresentare efficacemente le ragioni di categorie contrapposte al loro interno? In Francia non abbiamo le confederazioni, bensì le federazioni. Io, per esempio, rappresento i carrozzieri e niente altro». Pais ha inoltre evidenziato come le Compagnie in Francia, una volta convinti molti carrozzieri a diventare loro unici fiduciari, abbiano poi continuato negli anni successivi ad abbassare i prezzi, “stritolando” di fatto i fiduciari e rendendoli al contempo totalmente dipendenti da loro.

Durante l’incontro è stata inoltre ribadita la necessità di scegliere da che parte stare: “con le compagnie assicurative a fare tavoli di concertazione, oppure dalla parte dei danneggiati, insieme ai consumatori, alle vittime della strada a disegnare un futuro per le nostre aziende nel rispetto della libertà e della sicurezza”. E’ stato inoltre sottolineato il mancato appoggio da parte delle Confederazioni di Categoria, che hanno preferito riunirsi in altre sedi.

Al convegno sono intervenuti anche vari politici, di schieramenti diversi, accomunati dal fatto di ritenere che i carrozzieri hanno sacrosanti diritti, figli legittimi del sistema economico (libera impresa e concorrenza), della Costituzione (diritto al lavoro), della legge (cessione del credito). Tali politici dovrebbero quindi ostacolare future riproposizioni dell’Art. 8, purché, come qualcuno ha detto, oltre alle parole di sostegno comincino a mettere anche qualche firma su qualche documento.

Pieno appoggio è arrivato anche dalle associazioni dei consumatori. Furio Truzzi (Assoutenti) ha ribadito come la tutela del danneggiato debba essere messa al centro delle discussioni, anche a livello di politiche europee.

Tutti gli approfondimenti sul convegno di Firenze saranno presenti sul numero di Car di Giugno