Attrezzature

Ponte sollevatore delle mie Brame: chi è il più adatto alla mia officina?

Il ponte sollevatore in una carrozzeria, come in una officina o dal gommista, è una presenza scontata. Eppure questo attrezzo tanto fondamentale che non può considerarsi scontato, un pezzo di arredamento industriale. Infatti, per quanto il ponte sollevatore auto abbia la funzione di alzare la vettura e accedere al sottoscocca, le sue svariate applicazioni e tecnologie di sollevamento ne fanno davvero un attrezzo ricco di caratteristiche e di varianti. Non ci credete? Allora partiamo con l’affermare senza pericolo di essere smentiti che esistono ponti sollevatori per moto, auto e camion. Poi questi si declinano in base alla tipologia di autoriparatore. Le esigenze di un carrozziere sono differenti da un gommista e persino da un classico meccanico. Ovviamente un carrozziere multiservice si troverà a dover installare più tipologie di ponti per le varie aree di lavoro. Vediamo alcuni dei principali tipi di ponti sollevatori auto e i principali utilizzi.

Ponti a due colonne

I ponti sollevatori più diffusi sono quelli a due colonne che si dividono tra sollevamento elettromeccanico ed elettroidraulico. Questi ponti sono fissati al pavimento e tramite due colonne alzano l’auto agganciandole con quattro bracci alle cui estremità sono presenti i punti di sollevamento che si regola nell’altezza con una chiocciola. Questo sistema è molto diffuso perché occupa poco spazio in carrozzeria e permette di lavorare agevolmente sia al sottoscocca sia alle sospensioni: le ruote infatti restano libere e scariche durante il sollevamento. Il sistema di sollevamento elettromeccanico usa dei motori elettrici di solito alimentati a tri-fase ma esistono anche modelli a motore mono-fase. Quelli elettroidraulici usano un sistema di sollevamento a pistoni idraulici che richiede minore manutenzione rispetto a quello elettromeccanico con funi, ruote e corde per l’azionamento.

Ponti a cilindri interrati

I ponti a cilindri interrati sollevano l’auto lasciando molta libertà di movimento nel sottoscocca e nei vani ruota. Sono ancora meno ingombranti (all’esterno) in carrozzeria ma richiedono opere murarie complesse: bisogna infatti effettuare lo scavo nel pavimento per annegare il sistema idraulico di sollevamento (anche fino e oltre 2,5 metri di profondità). Quindi ai costi degli impianti di sollevamento bisogna aggiungere l’assistenza per le opere murarie.

Ponti sollevatori a doppia forbice

Questo sistema è una via di mezzo tra i ponti a cilindri interrati e quelli a colonne. Nei ponti sollevatori a doppia forbice, il pistone idraulico di alzata è integrato in una struttura a doppia forbice multi braccia che si estende verso l’alto sollevando l’auto. Con questa soluzione c’è una minore libertà di movimento nel sottoscocca ma sono molto rapidi da installare in carrozzeria.

Sollevatori ultrabassi per carrozzeria

Sono studiati per i lavori di carrozzeria quindi lasciano libertà di movimento lungo le fiancate a scapito del sottoscocca. Sono molto “sottili” adatti a vetture sportive con assetto ribassato e luce a terra ridotta. Per quanto il sollevatore super-ribassato sia studiato per riparazioni di carrozzeria è utilizzabile in tutti i settori dell’autoriparazione; particolarmente indicato anche per i gommisti per il sollevamento di veicoli con carrozzeria ribassata senza necessità di realizzare la buca di incasso.

Ponti con pedane piatte

Questi sistemi di sollevamento alzano la vettura attraverso le ruote: l’auto sale sul ponte su due binari e viene sollevata. Sono usati soprattutto per lavorare sugli assetti come il controllo convergenza in cui la vettura deve essere con massa a terra per poter valutare le inclinazioni e le geometrie delle ruote. Si dividono in due categorie: con sollevamento a quattro colonne oppure sollevamento a doppia forbice.

a cura di Renato Dainotto