Ricambi: con alcuni marchi è un vero problema, inutile nasconderlo… Ora arrivano sul mercato i costruttori cinesi e nel mondo dell’autoriparazione si temono nuove problematiche. Nicola Messuti però ci conforta: se ci sono gli investimenti e l’esperienza del distributore tutto è più facile. Per affrontare un tema molto caldo per carrozzieri e riparatori, come quello dei ricambi, chi avrebbe potuto farlo meglio di Nicola Messuti, General Manager Distrigo Hub di Sirmec? Naturalmente Car Carrozzeria non si è fatta sfuggire l’occasione di avvicinarlo in fiera a Bologna, approfittando della sua competenza e simpatia, proprio nello stand dell’azienda.
Nicola, ti rivolgo subito una domanda scottante, servita su un piatto d’argento da carrozzieri e titolari delle officine… Oggi il mercato si è molto orientato sull’usato perché piace per svariati motivi, ma molti lamentano la difficoltà di reperire ricambi di carrozzeria e meccanica anche per veicoli recenti e di grande diffusione. Sirmec come risponde a questa richiesta del mercato?
«I dati ci dicono che sta sempre più aumentando l’età media del parco auto e quindi l’importanza della riparazione. Ci sono sicuramente mancanze di determinati ricambi da parte delle Case automobilistiche: qui entra in gioco Sirmec, con un’esperienza quarantennale nel settore della distribuzione ricambi offrendo un’ampia gamma con un’elevata copertura di stock. Laddove la Casa madre non arriva con tempi ragionevoli di approvvigionamento, noi spingiamo molto il ricambio aftermarket: proiettori, lamierati, plastiche e così via… Offriamo cioè al cliente una doppia possibilità di fornitura che massimizza la possibilità di avere il ricambio per tempo e in modo corretto e accurato».
Diciamo che con l’aftermarket il cliente riesce anche a risparmiare…
«Certo, e non è poca cosa visti i tempi attuali di incertezza economica».
Un altro tema di preoccupazione sul mercato è rappresentato dall’arrivo dei marchi cinesi in Italia. Sappiamo che Sirmec distribuisce i ricambi per Dongfeng: molti autoriparatori sono preoccupati sulle possibili difficoltà di reperire ricambi delle vetture cinesi anche per fare i tagliandi…
«Sì, è un dato di fatto: alcuni marchi cinesi hanno avuto e stanno avendo tuttora difficoltà di approvvigionamento ricambi. Noi abbiamo deciso di sposare il progetto di Dongfeng che ha portato in Italia il marchio DFSK tramite l’importatore China Car Company. In loro abbiamo riscontrato la voglia di importare in parallelo sia l’auto che i ricambi, dando la doverosa importanza anche alla componente service. Dalla Casa madre cinese abbiamo quindi ricevuto un grosso quantitativo di materiale che abbiamo stoccato nei nostri magazzini, stipulando un contratto di distribuzione per tutto il mercato italiano per un lungo periodo di tempo. Crediamo molto nel progetto di DFSK e lavoriamo a stretto contatto con loro dal momento che hanno dimostrato di operare nel modo corretto, dando la stessa importanza non solo alla vendita ma anche al post vendita».
Vi hanno quindi dimostrato di avere una visione a lungo termine sul mercato italiano e quindi più ampia della semplice vendita del prodotto…
«Sì, è corretto. Forse a seguito di precedenti esperienze negative di altri brand, loro hanno avuto la lungimiranza di dare il giusto valore anche alla componente ricambi. Il progetto ci è piaciuto veramente tanto e abbiamo deciso di sposarlo completamente».
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