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CarSafe: “Il 55% dei danni alla carrozzeria è causato dalla circolazione nel traffico”

È sempre la circolazione delle automobili, che si tratti di strade trafficate, dissestate o di imprudenti distrazioni, la causa principale del ricorso all’officina di carrozzeria da parte degli automobilisti italiani. Secondo uno studio di CarSafe, network che riunisce oltre 400 riparatori sul territorio nazionale, il 55% dei danni di carrozzeria registrati nei primi 10 mesi del 2022 è ascrivibile a cause legate alla circolazione delle autovetture (tamponamenti, urti, buche, per citare quelli più comuni). Gli eventi atmosferici incidono invece sulle carrozzerie delle macchine degli italiani per il 12%, gli atti vandalici per il 10%. Il 23% è coperto dall’insieme di altre cause (generalmente danni che coinvolgono un solo veicolo o sinistri multipli).

Il dato conferma il trend sulla prima parte del 2022 evidenziato da una recente ricerca del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (all’epoca ancora MIMS), secondo cui gli italiani, dopo anni di chiusure e limitazioni dovute ai provvedimenti di contenimento della pandemia, stanno ricominciando a muoversi in auto. Nel primo trimestre del 2022 si è assistito a un incremento del traffico dei veicoli leggeri sulla rete stradale italiana, con un aumento rispettivamente del 19% sulle infrastrutture gestite da ANAS, e del 51% per quanto riguarda le sedi autostradali.

In questo contesto di ritorno alla normalità e alla mobilità (in tutte le sue varianti), CarSafe ha voluto evidenziare anche quali siano i danni più frequenti che un automobilista si trova a dover “mandare in carrozzeria”. Dall’elaborazione dei dati sugli ordinativi dei pezzi di ricambio e degli interventi registrati è emerso che le modanature, ovvero i profili di plastica che seguono il design dell’automobile, sono la categoria più “a rischio” nei primi dieci mesi dell’anno. In questa speciale classifica delle riparazioni più abituali in carrozzeria troviamo anche (in ordine di frequenza decrescente): seguono poi i paraurti posterioriparaurti anteriori e parafanghi, i retrovisori (calotta, specchio e il retrovisore completo), le portiere, i cristalli (lunotti, parabrezza scendenti e quelli fissi). I cofani chiudono la classifica.

“Dopo le restrizioni dei lockdown per il contenimento della pandemia e la rivoluzione di abitudini, le modalità di lavoro e di socializzazione, da qualche mese stiamo assistendo a un graduale ritorno alla normalità. Una normalità fatta anche di mobilità urbana ed extraurbana e una circolazione di veicoli in crescita rispetto al biennio 2020-2021” – ha dichiarato Simone Mucciante, Presidente di CarSafe. “Di conseguenza tornano a lavorare anche i carrozzieri, sempre più alle prese con interventi che richiedono tecnologie evolute alla luce delle tante innovazioni applicate all’auto. La quota più alta di interventi riguarda comunque i tipici danni alla carrozzeria derivanti dalla circolazione. Per questi motivi le carrozzerie moderne sono ormai in grado di gestire gran parte degli interventi riparativi in tutto il ciclo di vita dell’automobile”.