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Coronavirus: il 95% ha rimandato l’acquisto dell’auto

Secondo un'indagine di Subito, il 95% di chi stava cercando un’auto ha rimandato l’acquisto a causa del Coronavirus

A pochi giorni dalla chiusura di un mese con vendite praticamente azzerate e dall’inizio della Fase 2, quali sono le prospettive per il mercato dell’auto? E cosa chiedono gli italiani al settore, per poter concludere l’acquisto interrotto dal lockdown? Subito, piattaforma per comprare e vendere con oltre 13 milioni di utenti unici mensili, lo ha chiesto agli utenti che negli ultimi3 mesi hanno effettuato ricerche all’interno della categoria Auto di Subito Motori, per analizzare l’impatto che l’emergenza ha avuto sulla loro propensione all’acquisto e sulle loro aspettative nei confronti del mercato.

Con 360.000 annunci online ogni giorno e 6,5 milioni di visite settimanali, Subito Motori è un vero e proprio osservatorio privilegiato su ciò che gli italiani cercano in relazione al mondo automotive, ma anche uno specchio che riflette i loro comportamenti e le loro propensioni di acquisto”, commenta Andrea Volontè, Head of Automotive di Subito. “Con questa indagine abbiamo voluto mettere la capacità di Subito di leggere i trend di mercato al servizio di utenti privati e professionali, dando ai primi una voce e ai secondi uno spaccato di cosa i loro possibili clienti si aspettano finita l’emergenza e di come si muoveranno all’interno del mercato, per essere pronti a ripartire insieme”.

Dall’indagine condotta da Subito è emerso che per il 59% degli intervistati l’emergenza ha avuto un impatto sulla propria propensione di acquisto. A esserne toccati sono principalmente le fasce di popolazione che la situazione ha colpito più duramente a livello economico: i lavoratori autonomi, per cui il dato sale al 70%, i Millennials (25-34) con il 78% e le giovani famiglie 35-44 con il 65%.

Le conseguenze principali dell’impatto dell’emergenza sono state una riduzione del budget per il 65% degli intervistati, seguita dalla decisione di puntare sull’usato invece che sul nuovo (12%) e dalla necessità di cambiare formula di pagamento, da contanti a finanziamento, per coloro che puntano ad acquistare un’auto nuova (10%). Solo un 8% dichiara di avere rinunciato all’acquisto.

A farne le spese anche le tempistiche per l’acquisto, che si allungano nel 95% dei casi, principalmente per motivazioni legate alla preoccupazione per la propria situazione economica (45% che sale al 54% se si parla di lavoratori autonomi) e all’incertezza generale (42%).

Da quanto emerge dall’indagine, per il 63% l’unica vera soluzione alla riduzione dei tempi di acquisto di un’auto potrebbe essere rappresentata da una certezza derivante dagli incentivi statali, mentre per il 50% dalla disponibilità di servizi che garantiscano maggiore sicurezza nel tempo, come rata variabile o la possibilità di sospenderla per un periodo.

Per quanti riguarda le prospettive future, quello su cui tutti concordano, è che il mercato subirà un calo fino alla fine dell’emergenza, come dichiarato dal 90% dei rispondenti all’indagine. Allo stesso tempo però si registrano grandi aspettative su case automobilistiche e concessionari, da cui il 72% si aspetta offerte e promozioni più convenienti, e su una rinnovata spinta verso motorizzazioni ibride ed elettriche (69%), parimerito con gli incentivi per l’acquisto di auto nuove (69%). Inoltre, il 43% degli intervistati auspica incentivi anche per l’acquisto di auto usate.

Quello su cui l’emergenza sembra non aver avuto particolare impatto è il modo di utilizzare l’auto, il 69% dichiara infatti che alla fine del lockdown userà l’auto esattamente come prima, mentre solo il 15% dichiara che si aspetta di utilizzarla di più.

Resta salda infine la necessità di vedere e toccare l’auto prima di comprarla, soprattutto chi compra auto nuove o a km0 vuole andare in concessionaria, richiedendo però la possibilità di un appuntamento ad hoc e a porte chiuse (33%). Grande interesse viene però dimostrato anche verso la possibilità di poter acquistare completamente online, con consegna direttamente al proprio domicilio (28%). In questo senso gli utenti sono fiduciosi sull’introduzione di maggiori servizi che agevolino l’incontro virtuale tra domanda e offerta, facendo tesoro della digitalizzazione imposta dall’emergenza per semplificare il processo di scelta e acquisto anche in futuro.