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Costo del metano e mercato dell’energia: come fronteggiare l’aumento dei prezzi?

 COSTO ENERGIA: UNA VERA INCOGNITA

Il mercato dell’energia può trasformarsi in un grande problema per le carrozzerie. Il mercato dell’energia è per definizione soggetto a forti oscillazioni dei prezzi, spesso impennate improvvise che poi calano progressivamente. Tuttavia dallo scorso agosto si sta assistendo a una crescita dei prezzi sia di gas naturale sia di energia elettrica che è legata a nuovi temi economici e che potrebbe essere destinata a crescere ancora e per molto tempo.

DIMINUZIONE DELLE FORNITURE DI ENERGIA

In questo momento l’Europa e l’Italia sono alle prese con una decisa diminuzione delle forniture di energia. Questo provoca un aumento dei prezzi che a sua volta provoca una spinta al rialzo della curva dell’inflazione. Se tutto questo resta in un range definito ripresa e investimenti non sono a rischio, ma se i parametri si alzano troppo in fretta si potrebbe arrivare a una crisi energetica. Tra l’altro tutto questo è anche nelle mani di madre natura: un inverno molto rigido e lungo potrebbe essere la scintilla deflagratoria della crisi.

COSA STA SUCCEDENDO NEL MERCATO DELL’ENERGIA INTERNAZIONALE

L’energia costa in qualsiasi sua declinazione. Il gas naturale su cui si reggono molti asset energetici europei sta crescendo rapidamente anche sulla scia di quanto accaduto in Asia dove il costo dell’energia è quadruplicato dal 2019. Uno potrebbe pensare: “costa in Asia, ma qui siamo in Europa…”. Certo, tuttavia il mercato oggi è globale e chi vende energia punta al guadagnare e vende dove guadagna di più. L’Asia, anzi la Cina, ha una domanda di metano liquido in crescita del 25% nei primi 6 mesi del 2021. Quindi gli aumenti asiatici arriveranno anche in Europa. Gli ultimi 12 mesi sono stati anche climaticamente difficili in entrambi gli emisferi con inverni rigidi ed estati calde: maggiore consumo di energia per riscaldare e condizionare gli ambienti. L’eolico in Europa negli ultimi sei mesi ha prodotto poco (mancanza di vento) portando a una domanda maggiore di gas e carbone per produrre energia elettrica. Poi dopo le due ondate di Covid oggi siamo in una fase di ripresa con elevati consumi energetici da parte dell’industria. Infine l’Europa dipende molto dal gas Russo e Gazprom non ha garantito maggiori forniture di quelle previste e ha ridotto le sue scorte in Europa. Sulle forniture invernali pesano le incertezze sul gasdotto “Nord Stream 2” e su quanto gas verrà iniettato verso l’Europa da questa nuova arteria che passa da Mar Baltico. Infine, ci sono le politiche sul clima. In Europa fabbriche e centrali elettriche devono rispettare delle quote di emissioni da compensare anche acquistando crediti all’asta. Crediti i cui prezzi stanno crescendo velocemente. Un altro costo che poi viene scaricato in bolletta in quota energia. Tutto questo ha fatto svuotare rapidamente le scorte tecniche europee nell’intento di rallentare la crescita del costo energia, ma dalla fine dell’estate sul fronte prezzi siamo alla resa dei conti.

COSA STA SUCCEDENDO IN ITALIA?

Per rispondere a questa domanda usiamo due parametri facili da comprendere. Prima di tutto il costo alla pompa del metano gassoso per autotrazione. Per anni fermo a 0,95 euro per kg in pochi mesi è arrivato a toccare e in certe aree a superare i 2 euro per kg. Costi raddoppiati per chi si affida al metano gassoso per le consegne. Bollette del gas per utente medio in Italia. Nel gennaio 2019 il costo medio per metro cubo era pari a 84 centesimi che oggi nell’ottobre 2021 è arrivato a 96 centesimi di euro. Sembra poco in realtà è molto di più perché, per cercare di gestire la crescita del prezzo e frenare l’inflazione, il prezzo è stato calmierato riducendo le imposte e gli oneri per gestione sistema distribuzione. Il costo netto del gas materia prima è passato da 37 centesimi del 2019 a 58 centesimi di questo autunno 2021, oltre il doppio… come alla pompa per l’autotrazione.

GAS NATURALE: I RISCHI CHE PORTA IL GENERALE INVERNO

Se il prossimo inverno fosse particolarmente rigido le riserve europee di gas naturale potrebbero non essere sufficienti a tenere sotto controllo la domanda e a quel punto il costo dell’energia oltre che del riscaldamento potrebbe raggiungere livelli mai visti. Con l’effetto di vedere le grandi industrie costrette a rallentare la produzione o a fermarla in attesa di costi inferiori con un impatto sull’occupazione e sulla crescita economica. Tutta la partita a quel punto potrebbe essere in mano alla Russia che potrebbe far leva sull’Europa per consegnare più gas attraverso il nuovo gasdotto non ancora omologato dall’Europa per i requisiti sul rischio monopolio.

PREZZO DELL’ENERGIA: E LE CARROZZERIE?

Veniamo alle carrozzerie. I sistemi di essicazione delle cabine e dei piani aspiranti sono per lo più alimentati a energia elettrica o a gas naturale. La crescita del costo del gas potrebbe portare a costi doppi se non tripli in bolletta. Allora che fare? Poco in realtà. Tuttavia eliminare gli sprechi con attrezzature più moderne e performanti e passare a cicli più sostenibili con una minore richiesta di energia per effettuare le riparazioni. Poi magari sfruttare tutti gli incentivi per passare a nuove attrezzature più ecologiche. Infine anche ipotizzare l’installazione di un tetto solare per ridurre il costo della bolletta, soprattutto se si usa molta energia elettrica per le attrezzature.

a cura di Renato Dainotto