
Auto usata: un business sempre più importante per la carrozzeria. In tempi di elettronica applicata alla riduzione dei sinistri, una fonte di approvvigionamento importante per le carrozzerie sta diventando il “lavoro” sulle auto usate, ovvero il ripristino per la vendita. Una spinta in più è arrivata anche a causa del Green Deal: le Case automobilistiche per paura delle multe sulla C02 hanno pesantemente ridotto l’offerta di vetture termiche e queste oggi sono molto richieste sull’usato. Tanto richieste che oggi un’auto con più anni alle spalle diventa appetibile per gli specialisti dell’usato. Se prima del Covid un’auto con più di 5 anni era difficile da reimmettere sul mercato, oggi ci si è spinti fino a 10 anni e oltre 100.000 km. Non lo diciamo noi di Car Carrozzeria, lo dice il mercato. Gli specialisti che comprano usato oggi accettano vetture fino a 10 anni. Sui siti di vendita ci sono concessionarie che rivendono auto di 10 anni. Il mercato è cambiato. I valori dell’usato oggi sono più alti che in passato e si è creato un fenomeno nuovo. Prima l’uscita di produzione di una vettura causava la svalutazione di quel modello sul mercato dell’usato. Oggi capita spesso l’opposto. Quando Porsche annunciò che la nuova Macan sarebbe stata solo elettrica, le Macan a benzina e gasolio hanno visto crescere il valore nelle contrattazioni usate. Lo stesso sta accadendo in questi giorni per Alfa Romeo Stelvio e Giulia a benzina. Per non parlare della Fiat Panda 4×4 o della Fiat 500.
I NUMERI
Per analizzare i numeri del mercato dell’usato partiamo dal totale dei trasferimenti di proprietà: nel 2023 sono stati complessivamente 5.037.810 e sottraendo le minivolture (movimenti dei commercianti) i trasferimenti netti sono stati 2.873.047. Nel 2024 i numeri sono cresciuti per un totale di 5.419.703 atti di trasferimenti e 3.101.339 trasferimenti netti. Quindi in crescita dell’8%. Il 2025 prosegue con questo trend di crescita. Sia a gennaio sia a febbraio sugli stessi mesi del 2024 ci sono state crescite del 3,2% nei trasferimenti netti. Attenzione a scorporare il fenomeno dei km 0. Queste vetture però non fanno più grandi volumi come 10 anni fa. Oggi si stima che impattino per il 3,5% del mercato totale dei trasferimenti di proprietà. Questi numeri alla fine ci consegnano un quadro importante: nel 2024 il mercato dell’usato per auto vendute doppia quello del nuovo. Nel 2025 è probabile che la forbice a favore dell’usato aumenti.
LE SCELTE DEI CONSUMATORI
Le motorizzazioni più amate sul mercato dell’usato sono benzina e diesel. Poi ci sono le ibride, destinate ad aumentare rapidamente per l’offerta in crescita sul nuovo. Se il metano è crollato, il GPL invece piace molto e il Gruppo Renault continua a investire in nuovi modelli creando un bacino di vetture che poi finirà nell’usato. Gli scambi di elettriche sono pochi ma in leggera crescita anche per l’effetto svalutazione che rende queste vetture più accessibili. Subito, portale di vendita, con 700 milioni di ricerche nel 2024 ci fornisce anche una fotografia dei modelli più cercati dai consumatori finali. Ovviamente sono tutte auto tra le utilitarie e le compatte storicamente di grande diffusione che però oggi i costruttori stanno abbandonando giudicandole poco redditizie. Invece gli automobilisti le vogliono. Panda domina ancora una vola le classifiche. A conferma delle nostre analisi la Fiat Punto uscita di produzione nel 2018 oggi è ancora una delle 5 auto più ricercate sul web.
I GRANDI OPERATORI
Non c’è dunque da stupirsi se alla corte del mercato dell’usato sono arrivate grandi realtà. Noi compriamo auto e Autohero sono l’esempio di come questo mercato stia premiando. Non è un caso se Autotorino è entrata con il progetto BeBeep, oppure i noleggiatori con le azioni di remarketing dell’usato. Alcuni con impianti dedicati di proprietà come Autohero (lo abbiamo visitato per voi) o Tomasi Auto. Poi c’è BeBeep, che lavora con le carrozzerie sul territorio. Infine, realtà aperte a tutti come la factory di Autocenter Arese. Il settore muove capitali ed è normale che attragga realtà importanti. E spesso fa lavorare l’indotto delle carrozzerie sul territorio.


a cura di Renato Dainotto - Foto Photo-R
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