Attualità

Serbatoi GPL: arriva la norma per semplificarne la sostituzione

Nel Decreto Semplificazioni la norma che permette al Ministero dei Trasporti di semplificare le procedure per la sostituzione dei serbatoi GPL degli autoveicoli

Dalla pubblicazione della conversione in legge del Decreto Semplificazioni arrivano buone notizie per chi possiede un’auto a GPL. Il Parlamento ha infatti introdotto una specifica disposizione che consente al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – con apposito decreto attuativo – di escludere dalle attività di verifica e prova presso le Motorizzazioni civili (ai sensi dell’art 78 del Codice della Strada) alcune tipologie di modifica delle caratteristiche costruttive e funzionali dei veicoli.

“Si tratta di una previsione di assoluta rilevanza che da tempo il settore aspettava – commenta Andrea Arzà, presidente Assogasliquidi/Federchimica – perché permette finalmente al Ministero di snellire e semplificare anche le procedure per la sostituzione decennale dei serbatoi di GPL degli autoveicoli, superando i ritardi, in qualche caso di quasi un anno, nelle attività di verifica e prova presso le Motorizzazioni. Il nostro auspicio è che si possa giungere in tempi brevi all’adozione del decreto e che si consenta alle autofficine appositamente equipaggiate ed attrezzate di poter svolgere le operazioni anche amministrative connesse alla sostituzione dei serbatoi. Siamo certi che le semplificazioni previste consentiranno di superare le problematiche fin qui riscontrate, evitando soluzioni di continuità nella possibilità per i cittadini di utilizzare l’alimentazione a GPL della propria autovettura e beneficiare di risparmi non solo economici sul rifornimento di carburante, ma anche dell’innegabile vantaggio di produrre minori emissioni nocive nell’aria e di circolare nei centri urbani nei giorni di blocco del traffico per l’inquinamento da polveri sottili”.

I player del settore sperano che il decreto attuativo e le relative procedure semplificate possano essere adottati in tempi brevi: durante la fase più acuta dell’emergenza, con il Decreto Cura Italia, il Governo ha infatti autorizzato fino al 31 ottobre la circolazione dei veicoli da sottoporre entro il 31 luglio a revisione. La questione dei ritardi nei servizi delle Motorizzazioni va quindi risolta definitivamente.

“Siamo consapevoli – continua Arzà – dell’attenzione da parte del Ministero sulla problematica e quindi siamo confidenti che le tempistiche di adozione del decreto siano veloci e compatibili con le scadenze previste. Risolto questo problema – aggiunge Arzà – auspichiamo anche che il Governo ed il Parlamento possano valutare positivamente la nostra proposta di incentivazione del retrofit a GPL e metano delle auto di classe euro 4 e 5 a benzina e gasolio, stimolando quegli automobilisti che non hanno la possibilità di acquistare il nuovo, ma posseggono una vettura che potrebbe ancora circolare se convertita a gas”.

La proposta è articolata su di un arco temporale che va dagli ultimi mesi dell’anno in corso sino a tutto il 2023 e riguarda un potenziale bacino di oltre 15 milioni di auto. Con un modesto investimento, si stima di ottenere nel periodo considerato ingenti riduzioni di emissioni: circa 120.000 tonnellate di CO2, 7,5 tonnellate di ossidi di azoto, 1,3 tonnellate di PM2.5 e una tonnellata di PM10. Ovviamente l’effetto ambientale positivo rimarrà consolidato anche negli anni successivi, con una riduzione media annua pari a oltre 38.000 tonnellate di CO2, oltre 2 tonnellate di Nox, 0,5 tonnellate di PM2,5 e 0,3 tonnellate di PM10.

Per non parlare degli altri potenziali benefici, non solo fiscali ma anche relativi all’indotto, ossia le tante autofficine che eseguono le conversioni e, in generale, tutte le imprese di un’industria – quella del GPL – in cui l’Italia è leader mondiale.

“Ci auguriamo – conclude Arzà – che la nostra proposta possa essere introdotta nei prossimi provvedimenti anche nell’ottica del migliore utilizzo in senso green dei fondi del Recovery fund, considerati i positivi effetti ambientali, sociali e industriali che una simile misura favorirebbe”.