Attualità

Falsi incidenti a Grosseto

L’agenzia infortunistica Studio Verde ricostruiva falsi incidenti per ottenere i risarcimenti. In 56 davanti al giudice

Come riportato dal Tirreno, l’operazione “Pandora”della polizia stradale arriva in tribunale il 12 giugno. Per quella data è stata infatti fissata l’udienza preliminare che dovrà decidere sul rinvio a giudizio per i 56 imputati legati allo Studio Verde di Grosseto, l’agenzia infortunistica dove venivano fatte ricostruzioni false di incidenti per ottenere cospicui risarcimenti. In questo filone sono indagati avvocati, medici, infermieri, un poliziotto, un carabiniere, due carrozzieri, un perito infortunistico e semplici cittadini sospettati di aver fatto carte false per incidenti in cui non sarebbero mai rimasti vittima o, addirittura, che non sarebbero mai avvenuti.

I 22 indagati per associazione a delinquere avrebbero lavorato per la ricostruzione di incidenti che in alcuni casi non sarebbero mai avvenuti, procurando false testimonianze e false certificazioni mediche e intascando percentuali su quanto veniva poi risarcito dalle assicurazioni che sono parte lesa di questo procedimento. Ognuno di loro, in questa attività, avrebbe svolto il proprio ruolo: c’era l’avvocato che si prestava seguire le pratiche risarcitorie per lo Studio Verde e chi contattava invece i medici, gli infermieri e le forze dell’ordine: sarebbe spettato a loro quindi, indirizzare le persone che erano state coinvolte negli scontri allo studio finito al centro dell’inchiesta. Poi, una volta presentati allo Studio Verde, se chi era rimasto coinvolto in un incidente aveva bisogno di testimoni, gli indagati sarebbero stati in grado anche di fornirli. Falsi, ovviamente, così come i medici che rilasciavano certificati che accertavano malattie e ferite conseguenti a scontri in alcuni casi mai avvenuti. Per finire poi in carrozzeria, dove sarebbero state tolte dalle auto le parti non incidentate e sostituite con altre che invece avevano subito danni compatibili con il tipo di incidenti avvenuti.
(fonte il Tirreno)