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Immatricolazioni: da gennaio ad agosto +4,5% nella UE

Da gennaio ad agosto del 2017 nel mercato dell’Unione Europea sono state immatricolate 10.232.658 autovetture con una crescita del 4,5%. Si tratta di un risultato positivo, ma certo non particolarmente esaltante. Se proiettato infatti negli ultimi quattro mesi, dovrebbe portare l’intero 2017 ad un volume di immatricolazioni di 15.300.217, un livello che è ancora al di sotto del massimo ante-crisi del 2007, quando le immatricolazioni toccarono quota 15.573.611.

Lo scarto dal 2007 non è molto rilevante (-1,76%). All’inizio dell’anno sembrava però che il gap potesse essere colmato. In effetti il mercato dell’auto dell’Unione Europea complessivamente considerato è in buona salute, ma in lieve rallentamento essenzialmente per la frenata delle immatricolazioni nel Regno Unito. In questo paese l’introduzione a partire dal 1° aprile di una nuova imposta su tutte le auto che emettono CO2 sta infatti fortemente ostacolando le vendite. Principalmente per questo fattore, il mercato del Regno Unito, che aveva fatto registrare il record delle immatricolazioni nel 2016, da gennaio ad agosto accusa una contrazione del 2,4%. A ciò si aggiunge che anche il mercato tedesco, pur essendo in crescita, sta facendo registrare tassi di incremento contenuti (+1,5% in luglio, + 3,5% in agosto e +2,9% nel consuntivo gennaio-agosto).

Al di là dell’andamento di questi due grandi mercati (le cui immatricolazioni pesano complessivamente per il 36,3% sul totale dell’area), il mercato auto dell’Unione Europea appare assai ben intonato. Alla fine di agosto tutti i 28 mercati dell’area sono in positivo tranne quelli della Finlandia (-0,1%), dell’Irlanda (-10%) e del Regno Unito di cui si è già detto (-2,4%).

Considerando poi i maggiori mercati, alla debolezza di Germania e Regno Unito si contrappongono i buoni risultati di Italia, Spagna e Francia. Brilla in particolare il nostro mercato. Contrariamente alla maggior parte di quelli degli altri paesi dell’Unione, deve ancora recuperare molto terreno rispetto ai livelli ante-crisi e, sia per questo motivo, sia perché influenzato dall’accelerazione della ripresa dell’economia, mette a segno un incremento del 9,1% da gennaio ad agosto con possibilità di ulteriori miglioramenti. Buono il risultato della Spagna (+6,9%) e in linea con il mercato nel suo complesso quello della Francia (+4,2%).

Come sempre, i dati diffusi oggi dall’Acea riportano anche i risultati relativi ai tre piccoli mercati dell’Efta e cioè ad Islanda, Norvegia e Svizzera. Di questi solo il piccolissimo mercato islandese è interessato da una dinamica di crescita degna di nota (+14,3%), mentre sostanzialmente attestati sui livelli del gennaio-agosto 2016 sono il mercato norvegese (+0,8%) e quello svizzero (+0,4%).

(fonte: Centro Studi Promotor)