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Interni auto realizzati con canapa e scarti alimentari

FCA ha già realizzato pannelli e plancia Alfa Romeo utilizzando fibre di canapa. Il prossimo passo è l'utilizzo di scarti alimentari come bucce o gusci

Forse non tutti sanno che alcuni componenti Alfa Romeo, come ad esempio la traversa della plancia e i pannelli porta, sono realizzati con fibre di canapa tessile. Le fibre della cannabis si sono rivelate infatti estremamente efficaci per rinforzare i materiali plastici e renderli più resistenti e i materiali vegetali e “riciclati” troveranno in futuro sempre maggior utilizzo all'interno delle vetture. A confermare questa tendenza sono anche i recenti studi del Centro Ricerche Fiat-Chrysler, presentati in occasione del convegno “Gli scarti alimentari come materia prima del futuro: un viaggio dalla ristorazione all'automotive”, organizzato a Expo 2015 da Fca. Le ricerche evidenziano come alcune fibre di origine vegetale, destinate all'inceneritore, potrebbero essere impiegate per la realizzazione di componenti per le vetture del Gruppo FCA di domani e in generale tornare utili al settore automobilistico. Il prossimo step di ricerca sarà quello di utilizzare scarti alimentari, come vinacce, gusci di mandorle e bucce varie.

Silvia Avanteo, Enviromental Senior Specialist del CRF, in un'intervista rilasciata all'Ansa ha spiegato che “sui veicoli di attuale produzione non vi sono ancora applicazioni dagli scarti alimentari, il nostro obiettivo è realizzarne su quelli di domani. I progetti in corso prevedono la valorizzazione degli scarti che vengono lavorati, essiccati e macinati per dare origine a fibre “medio brevi” da additivare a biopolimeri di vario genere da applicare alle componenti dell'auto. In parole semplici il polimero è come un panettone, le cariche da additivare sono come l'uvetta e i canditi: noi stiamo cercando cariche di origine bio per arricchire i materiali e renderli più performanti. Per esempio il tutolo del mais, le rimanenze delle spremiture delle olive o del vino, le bucce degli agrumi, potrebbero diventare la base per i componenti polimerici che avremo sulle auto di domani e che potremo vedere su elementi di finizione interna, nella plancia, nei pannelli porta”.