Attualità

La Citroen DS festeggia 60 anni

Un'auto "anticonformista" che sembrava arrivata dallo spazio. La Citroen DS ha sedotto migliaia di automobilisti con il suo stile inconfondibile e le sue "stranezze" tecniche innovative

Una vettura arrivata dallo spazio, un “nuovo Nautilus”, come la definì Roland Barthes. Stiamo parlando della mitica Citroen DS 19, che ha festeggiato il suo sessantesimo compleanno. Quando fu presentata al Salone di Parigi rimasero tutti a bocca aperta, come se per l’appunto avessero visto un ufo atterrato dallo spazio. L’innovativo design e le soluzioni tecniche adottate la rendevano infatti un’auto “futuribile”, anni avanti rispetto alle sue concorrenti. E fu subito un successo. Già nel primo giorno della rassegna la Citroen DS 19 totalizzò 12.000 ordini e la “dea”, come venne ribattezzata, si impose presto sul mercato. L’auto è frutto del lavoro di una equipe di progettisti ai quali Citroen lasciò esprimere senza freni la propria creatività. Ne è scaturita un’auto dalle abbondanti dimensioni (lunga circa 4,80 metri), anticonformista, con un muso affusolato, la carenatura delle ruote posteriori e molti altri tratti distintivi che l’hanno resa unica. A firmare quest’auto è Flaminio Bertoni, che ha collaborato con Citroen anche per modelli come la 7 “Traction“e la 2CV.
Caratteristica unica della “dea” è l’ innovativo sistema idraulico che gestisce l’assistenza ai freni, il servosterzo, il cambio semiautomatico, mentre l’inconfondibile molleggio è ottenuto con quattro sfere, contenenti olio speciale e azoto in pressione, che sostituiscono molle e ammortizzatori. Una leva sotto la plancia consente inoltre di variare l’altezza da terra della vettura. Molte anche le “stranezze” per chi è alla guida. Per accenderla occorre tirare la levetta del cambio sopra il cruscotto, il freno di stazionamento è a pedale, mentre il pedale dell’impianto frenante è sostituito da una sorta di pulsante al pavimento, la ruota di scorta è nel vano anteriore. Innovativa anche la carrozzeria e abitacolo, con utilizzo di alluminio e materiale plastico per molte componenti e grande abitabilità interna. Sotto il cofano un quattro cilindri 1.900 da 75 Cv, che le consente di arrivare ai 140 km/h ma che non brilla per la ripresa.
L’auto sarà prodotta per ben vent’anni (fino al 1975) arrivando a 1.446.000 di esemplari.

Rallye-de-Monte-Carlo-1958---6-440-5---(600x426)-(2).jpg