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Mercato auto Europa: Italia la migliore

In Italia le immatricolazioni totalizzate a marzo si attestano a 226.163 unità (+18,2%)

Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA1 a marzo le immatricolazioni di auto ammontano a 1.936.839 unità, con un incremento del 10,9% rispetto a marzo 2016.

Nel primo trimestre 2017, i volumi immatricolati raggiungono 4.256.202 unità, con un incremento dell’8,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

A marzo il mercato europeo dell’auto raggiunge livelli record, per questo mese, complice il confronto con un marzo 2016 penalizzato dalle festività pasquali – commenta Aurelio Nervo, Presidente di ANFIA. Buona performance per tutti e cinque i maggiori mercati, con incrementi a doppia cifra per Italia (+18,2%), Spagna (+12,6%) e Germania (+11,4%), seguite da Regno Unito (+8,4%), anch’esso con volumi record per questo mese, e Francia (+7%). Anche il primo trimestre presenta una chiusura positiva per i cinque principali mercati. Significativa, inoltre, la crescita dell’area dei Nuovi Paesi Membri UE: +20,7% nel mese e +18,2% nel trimestre, area in cui Polonia e Repubblica Ceca rappresentano, da sole, il 60% delle immatricolazioni mensili. Guardando ai mesi a venire, nel 2017 la crescita del mercato europeo è prevista rallentare, ma nelle regioni dell’Europa centrale e orientale, il mercato manterrà il trend positivo del 2016”.

In Italia, le immatricolazioni totalizzate a marzo si attestano a 226.163 unità (+18,2%). Marzo 2017 si confronta con un marzo 2016 a sua volta in crescita del 18%, ma rispetto al quale ha beneficiato di un giorno lavorativo in più (23 giorni contro 22). Secondo i dati ISTAT, a marzo l’indice nazionale dei prezzi al consumo non varia su base mensile e registra un aumento dell’1,4% rispetto a marzo 2016 (era +1,6% a febbraio).

Le marche italiane hanno registrato, in Europa, 130.923 immatricolazioni nel mese di marzo (+18,2%), toccando una quota di mercato del 6,8% contro il 6,3% di un anno fa. Nel mese, crescono tutti i brand, con rialzi a doppia cifra per Fiat (+17,1%), Lancia/Chrysler (+15,2%) e Alfa Romeo (+45,7%). Nel primo trimestre 2017, i volumi totalizzati ammontano a 303.035 unità, il 14,6% in più rispetto a gennaio-marzo 2016. La quota di mercato si attesta al 7,1% contro il 6,7% di un anno fa. Risultati positivi, nel trimestre, per tutti i brand, con rialzi a doppia cifra per Fiat (+14,6%) e Alfa Romeo (+34,6%).

 

La Spagna totalizza 125.600 immatricolazioni nel mese (+12,6%). Si tratta della dodicesima crescita mensile consecutiva, favorita anche da due giorni lavorativi in più, a marzo 2017, rispetto a marzo 2016. Nei primi tre mesi dell’anno i volumi immatricolati ammontano a 307.911 unità, in rialzo del 7,9% rispetto al primo trimestre dello scorso anno, a suo tempo penalizzato dagli effetti stagionali delle festività pasquali. Secondo l’Associazione spagnola dell’automotive ANFAC fa notare che se si confronta la media delle immatricolazioni giornaliere del mese da poco concluso con quella di marzo 2016, la crescita si attesta soltanto al 2,8% e al 2,1% prendendo in considerazione il solo segmento dei privati, il meno vivace in questa fase. Riguardo ai volumi del primo trimestre, ANFAC afferma che sono comunque lontani da quelli dello stesso periodo del 2008, anno di inizio della crisi, che raggiunsero 347.738 unità, l’11,4% in più rispetto al trimestre da poco concluso.

Le vendite ai privati registrano un incremento dell’11,8% nel mese, mentre per il segmento delle imprese di noleggio la crescita si attesta al 9,3%, avendo già avviato il rinnovo delle flotte in vista dell’inizio dell’alta stagione, segnato dalle festività pasquali.

Il comparto delle vetture aziendali, infine, è quello che ha visto il rialzo più significativo nel mese, pari al 18%. Il buon clima economico, infatti, incoraggia le imprese a rinnovare le flotte, in molti casi dopo aver rimandato l’acquisto per un considerevole periodo. Nel primo trimestre 2017, le immatricolazioni di auto elettriche e ibride raggiungono una quota di mercato del 4,4%, in assenza di forme di incentivazione, che, secondo ANFAC sarebbero necessarie per stimolare la domanda e incrementare le infrastrutture per la ricarica.

 

In Francia, a marzo, si registrano 226.134 nuove immatricolazioni, il 7% in più rispetto a marzo 2016, percentuale che scende al 2,4% a parità di giorni lavorativi (23 giorni a marzo 2017 contro 22 a marzo 2016). Nel primo trimestre dell’anno in corso, le immatricolazioni totalizzate sono 541.054, in crescita del 4,8% (dell’1,6% a parità di giorni lavorativi, essendo stati 65 a gennaio-marzo 2017 contro 63 nel primo trimestre 2016).

Il mercato dell’usato, secondo le stime di CCFA, l’Associazione francese dell’automotive, registra 529.104 unità a marzo, con un rialzo del 4,5%. Nei primi tre mesi del 2017, il mercato raggiunge 1.445.783 unità, il 2,9% in più rispetto al primo trimestre 2016. Per la prima volta, in Francia, a marzo, sono state vendute più vetture a benzina che vetture diesel. Queste ultime, secondo i dati CCFA, hanno visto scendere la quota di mercato al 47% (era del 73% nel 2012). Nel primo trimestre il diesel rimane in testa, con il 47,4% del totale immatricolato (la quota era del 52,2% nel primo trimestre 2016) contro il 47,2% delle vetture a benzina (43,3% un anno fa). Nello stesso periodo, le vetture ibride ed elettriche raggiungono il 5,3% di quota (4,4% un anno fa).

Secondo i dati dell’Avere France, le vendite di auto elettriche continuano ad aumentare e ammontano a 2.889 unità a marzo (+5,5%) e 7.402 unità nel trimestre (+23%), con una quota dell’1,4% sul totale immatricolato.

 

Nel mercato tedesco sono state immatricolate a marzo – che ha contato due giorni lavorativi in più rispetto allo stesso mese del 2016 – 359.683 unità (+11,4%). Nei primi tre mesi del 2017, i volumi complessivi si attestano a 844.684 unità, il 6,7% in più rispetto al primo trimestre 2016.

L’Associazione tedesca dell’automotive VDA rileva una flessione delle vendite di vetture diesel del 3% nel mese e il Presidente Matthias Wissmann sottolinea che l’attuale dibattito sulle possibili restrizioni alla circolazione di auto diesel sta creando un clima di incertezza tra gli acquirenti. Questo nonostante le vetture diesel Euro 6 di ultima generazione siano a basso impatto ambientale ed efficienti in termini di consumi, oltre che necessarie per raggiungere i target europei di riduzione delle emissioni di CO2. In generale, ci si aspetta che vengano messe in campo politiche che creino condizioni stabili e affidabili per pianificare l’acquisto di un’auto.

Secondo VDA gli ordini domestici risultano in rialzo del 13% nel mese e del 3% a gennaiomarzo 2017.

 

Il mercato inglese, infine, a marzo totalizza 562.337 autovetture, con un incremento dell’8,4% e i volumi più alti mai registrati per questo mese, più del doppio rispetto alle registrazioni del primo bimestre. Nei primi tre mesi del 2017 i volumi si attestano a 820.016 unità (+6,2%). Anche in questo caso, si tratta di volumi record.L’Associazione inglese dell’automotive SMMT giustifica i livelli record con la decisione dei consumatori di acquistare l’auto prima dell’entrata in vigore, dal 1° aprile, della nuova tariffa fissa della tassa di circolazione annuale – con l’eccezione dei veicoli a zero emissioni.

Prosegue, intanto, il successo delle vendite di vetture ad alimentazione alternativa, che crescono del 31% nel mese. Buon incremento anche per le vetture a benzina a marzo (+13,2%), mentre il diesel risulta in rialzo dell’1,6% con un record di volumi mensili, pari a 244.263 unità.

Il segmento delle flotte e quello delle vetture aziendali hanno trainato il mercato a marzo, con incrementi del 12,6% e dell’11,9% rispettivamente. Il canale dei privati presenta un rialzo delle immatricolazioni del 4,4% nel mese, invertendo la tendenza dei mesi scorsi.

SMMT si aspetta, dopo il boom di marzo, una decrescita delle immatricolazioni ad aprile, accentuata, inoltre, dagli effetti stagionali delle festività pasquali. Guardando al resto dell’anno, le attese parlano di una leggera discesa del mercato, dovuta alla combinazione di incertezza del clima politico e buone offerte commerciali.