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Tagliando assicurativo: dopo la dematerializzazione, metà degli italiani non sa cosa fare in caso di controllo

L’entrata in vigore del provvedimento che ha abolito l’obbligo di esporre il tagliando assicurativo ha ormai più di un anno, ma quasi il 50% degli italiani non ha ancora le idee chiare su quello che comporta. A rilevarlo è l’indagine “Stetoscopio – Il sentire degli assicurati italiani”, promossa dalla compagnia assicurativa online QUIXA e condotta dall’istituto di ricerca MPS Evolving Marketing Research.

Ben il 47% degli intervistati non sa dire quali documenti sia necessario mostrare in caso di controlli da quando è stato abolito l’obbligo di esibire il tagliandino sul parabrezza dell'auto, affidando direttamente alle compagnie assicurative il compito di segnalare le polizze emesse in un'apposita banca dati. Nello specifico, quasi 3 italiani su 10 pensano che sia ancora necessario avere il tagliando al seguito anche se non in bella vista, per mostrarlo in caso di richiesta da parte delle autorità. Il 5% crede, invece, che non serva più portare con sé nessun documento, mentre il 14% non ha idea di come comportarsi. Solo il 53% degli italiani sa che a seguito della dematerializzazione del tagliando occorre portare al seguito il certificato di assicurazione. Le più incerte sono le donne: meno della metà (il 49%) ne è informata, contro il 57% degli uomini. I più preparati sono invece i cittadini del Centro, che nel 59% dei casi hanno dato la risposta corretta, mentre la conoscenza più bassa si registra nel Nord Est (49%). A chiarire i dubbi sulle modalità di controllo stanno progressivamente contribuendo le comunicazioni dei diversi organi competenti. Una circolare del Ministero dell’Interno ha confermato, ad esempio, la possibilità per gli automobilisti di esibire il certificato di assicurazione in formato digitale: un’indicazione importante, dato che in molti ormai ricevono i documenti di polizza via mail e gestiscono l’assicurazione dallo smartphone. All’interno della Quixa App messa a disposizione da Quixa, ad esempio, è possibile trovare sempre il certificato di assicurazione e mostrarlo in caso di controlli.

Nonostante le incertezze che ancora rimangono su questo punto, tuttavia, la digitalizzazione in campo assicurativo nel complesso è giudicata in maniera molto positiva dagli intervistati: apprezzano sia l’automatizzazione dei servizi, sia l’uso della posta elettronica in sostituzione di quella tradizionale, sia le assicurazioni online. Inaspettatamente, però, l’entusiasmo scende quando si pensa al generale processo di digitalizzazione in atto anche per molti altri servizi, pubblici e privati, utilizzati quotidianamente dai cittadini.

L’informatizzazione di certificazioni, moduli e bollette fa felici i giovani, ma allo stesso tempo li preoccupa quando pensano alle possibili difficoltà di genitori e nonni. Pensando a se stesso, 1 italiano su 2 sarebbe contento di poter gestire tutti i servizi via web, una percentuale che arriva al 57% nella fascia d’età tra i 18 e i 44 anni. A preoccupare, però, sono i “nonni” e le fasce meno digitalizzate: ben il 96% degli italiani crede che le persone anziane o meno abituate alla tecnologia potrebbero trovarsi in difficoltà nel gestire richieste e servizi via web, perché non hanno le competenze necessarie. Non è un caso, in effetti, che il 61% degli over45 dichiari di trovare scomodo richiedere PIN, effettuare registrazioni o ricordare password. Colpisce, invece, in maniera trasversale il timore di imbattersi in disservizi dovuti a problemi tecnici o alla mancanza di formazione del personale addetto alle nuove procedure, espresso dal 69% degli intervistati di tutte le età. La privacy preoccupa, infine, il 61% del campione.