Attualità

Autofficina Futuro, una visione interattiva sulla mobilità che verrà

Anche la Scuola di Design del Politecnico di Milano al Guggenheim di Bilbao in occasione della mostra di Foster

Come ci muoveremo e vivremo nel 2086 a 200 anni dalla nascita dell’automobile?

In occasione, della mostra Motion, Autos, Art, Architecture voluta dalla Norman Foster Foundation e dal Guggenheim Museum di Bilbao, sono state invitate quindici scuole di design e architettura da quattro continenti diversi a presentare la loro visione sul futuro della mobilità. Tra queste, come unica realtà italiana, la Scuola del Design del Politecnico di Milano lo immagina e lo racconta con un’installazione interattiva, posta all’interno della Galleria del Futuro, a conclusione del percorso espositivo.

Autofficina Futuro, questo è il nome dell’installazione, indaga aspetti differenti del tema, con un approccio ampio e multidisciplinare, incrociando la dimensione della mobilità con quella dell’ambiente, della città, della società, della comunità e dell’individuo. Affronta una sfida contemporanea, guardano al futuro prossimo e lontano: dal riscaldamento globale, ai flussi migratori, ma anche storie di individui ‘fragili’, anziani, bambini, persone con disabilità.

Un panorama interattivo sulla mobilità che verrà.

Autofficina Futuro, come fosse un’antologia progettuale, raccoglie 12 progetti di studenti selezionati. Richiama l’idea dell’autofficina. Luogo italiano per eccellenza dove, ad inizio secolo, le macchine venivano prodotte, riparate, migliorate e modificate in un dialogo fertile e vitale con il cliente. Il luogo dell’eleganza ricercata, quasi sartoriale, dello scambio conoscitivo ed innovativo; il luogo della produzione, libertà espressiva, delle idee e sperimentazione sempre rivolte al futuro. La parete vibra di contenuti multimediali. Un lungo collage rappresenta l’autofficina e unisce le illustrazioni con le fotografie d’autore. Un paesaggio immaginario popola cinque monitor a parete che invitano il visitatore all’azione. Sarà sufficiente collocarsi di fronte ad uno di essi per avviare il racconto.

L’interazione digitale è stata progettata grazie al coinvolgimento del collettivo artistico contemporaneo dei CamerAnebbia, uno studio di progettazione e produzione, che opera nel campo della valorizzazione dei beni culturali e della divulgazione scientifica. E che si è sposato in modo naturale con l’identità politecnica del design in cui le conoscenze tecniche e tecnologiche si coniugano con quelle umanistiche.

Autofficina Futuro permette inoltre una doppia fruizione allo spettatore: una dimensione di presenza e di distanza. Alla dimensione fisica dell’installazione interattiva per ogni progetto viene offerta la possibilità di un ulteriore approfondimento tramite QR Code, svelando contenuti aggiuntivi e rimandando ad una mostra virtuale ospitata in una pagina Instagram dedicata: https://www.instagram.com/autofficina_futuro/

“Gli studenti e i docenti di design non hanno certamente l’ambizione di voler predire il futuro, mentre è parte dell’ambito disciplinare del design la capacità di ideare e sviluppare scenari che guardino al futuro, anche lontano, non solo come a qualcosa di inaspettato e incontrovertibile. – spiega Luisa Collina del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano – Il futuro va pensato invece – anche nei momenti più difficili, come quelli che stiamo vivendo – come progettabile, e pertanto orientabile, verso processi di miglioramento della qualità della vita”.

Autofficina Futuro, è stata realizzata grazie al sostegno dell’Italian Council (X edizione, 2021), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura – bando a cui ha potuto partecipare grazie al supporto della Fondazione Politecnico di Milano. Accompagnerà la mostra un ciclo internazionale di incontri online – in fase di definizione – e la realizzazione di un volume, pubblicato da Mondadori Electa, disponibile da inizio maggio 2022