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Emanuele Zappa: imprenditore con le idee

Abbiamo incontrato Emanuele Zappa, ideatore, fondatore e “motore” di SOS Automotive che da Pomezia ha lanciato un’offerta vincente nel settore dell’auto di cortesia, che festeggia i 10 anni. Un servizio indispensabile per una carrozzeria moderna, che però va offerto nel rispetto della legge e con tutte le tutele necessarie per il carrozziere e per il cliente finale

Passare da Roma a Pomezia lungo la Pontina fa riflettere parecchio sull’Italia e sul mondo industriale e imprenditoriale, che proprio in questo percorso percepisci essere due cose ben distinte. Perché? Semplice: Pomezia è una città post industriale, anzi post “cassadelmezzogiorno” piena di siti abbondonati che hanno funzionato (forse) solo per il periodo dei finanziamenti. Tutto questo fa riflettere anche sul “peso” del debito pubblico attuale. Questa è l’industria. Poi c’è l’imprenditoria e qui cambia la musica. Lo abbiamo toccato con mano proprio a Pomezia dove è nata e pulsa SOS Automotive, un’idea vincente di Emanuele Zappa che ha creato un’impresa che funziona, dà lavoro e ha ampi margini di sviluppo. E quando un imprenditore crea, le lodi sono dovute. Non è un caso questo risultato, perché Emanuele è una persona concreta e attenta. Ascolta prima di parlare e cerca il confronto. E dal confronto porta a casa sempre qualcosa e lascia in regalo qualcosa. Non c’è dunque da stupirsi se questo imprenditore è anche molto abile con i social nel divulgare la sua offerta.

SOS Automotive: ripercorriamo la storia dell’azienda?
«Tutto nasce nel 2003, quando ad una fiera di settore mi sono imbattuto in un volantino di un’azienda innovativa che pubblicizzava auto di cortesia con il recupero del “fermo tecnico”. L’idea di dare alle carrozzerie la possibilità di avere auto sostitutive che si ripagavano da sole mi è piaciuta fin da subito. Così ho iniziato a collaborare con loro, creando una mia piccola rete di agenti. Nel 2008, però, per problemi interni la società cominciò a non ripagare più il fermo tecnico alle carrozzerie. Questo aveva creato a me e ai miei clienti un grandissimo disagio. Io ci avevo messo la faccia e dovevo trovare una soluzione, ma per farlo mi servivano 3 cose: una flotta per fornire le vetture; un portale per la gestione dei noleggi; uno studio legale con esperienza per la gestione delle pratiche. Così, nel 2009, ho fondato SOS Automotive, nella quale ho cercato di portare tutte le cose buone delle mie esperienze precedenti, modificando quelle negative che facevano arrabbiare i clienti. La cosa più importante è che abbiamo veramente ottenuto quello che ci eravamo prefissati: ripagare il canone alle carrozzerie attraverso la gestione del recupero del fermo tecnico. Inoltre, era importante per me essere il più trasparente possibile per quanto riguarda il recupero del fermo tecnico. Per questo motivo ho creato un sistema visibile al convenzionato SOS che chiamo “Report noleggi”, dove potere verificare l’incasso da parte delle Compagnie assicurative. Grazie a questo report, aggiornato in tempo reale, il carrozziere conosce con esattezza lo stato delle pratiche, la data e l’importo di incasso, facendo la fattura solo nel momento in cui viene pagato. Ad oggi, SOS Automotive collabora con 3 flotte importanti di settore: Leasys, ALD Automotive e Arval, e da una sola dipendente siamo diventati 14, suddivisi in 4 aree, con 8 agenti sparsi sul territorio nazionale. Siamo l’azienda di riferimento per la gestione delle auto di cortesia in tutta Italia».

SOS Automotive: quali sono oggi le aree operative?
«Il nostro ufficio è suddiviso in 4 aree operative: commerciale, noleggi, amministrazione e marketing. Inoltre, abbiamo oltre 1.200 centri convenzionati in tutta Italia. La più grande rete di autoriparatori presente sul territorio nazionale che offrono l’auto di cortesia».

Quanto è importante l’auto sostitutiva per un carrozziere?
«Secondo un nostro sondaggio fatto nei primi mesi del 2019, il 96% degli intervistati ritiene che l’auto di cortesia sia un servizio fondamentale all’interno di una carrozzeria. Il carrozziere/autoriparatore reputa che il cliente lo vede come un servizio dovuto, per non avere il disagio di restare a piedi.
Chi offre oggi questo servizio, ha capito che oltre all’auto sostitutiva c’è anche l’importanza di trovare nuovi clienti e fidelizzare quelli storici, migliorando l’immagine con auto sempre nuove ed affidabili, e aumentando la visibilità della propria attività grazie alla possibilità di potere mettere il nome della propria attività, completo di indirizzo e numeri di telefono, sulla macchina».

L’auto sostitutiva è solo un servizio o può diventare un business?
«Per quanto riguarda SOS Automotive, l’auto di cortesia non è solo un servizio, ma anche un’opportunità per il carrozziere di ammortizzare totalmente il costo della vettura. Come? Con due possibilità ad esempio: sia grazie al recupero del fermo tecnico, che gli permette di ripagarsi l’auto ed eventualmente di guadagnarci anche, oppure grazie alla nostra formula OPO 100% (un’esclusiva di SOS Automotive che non offre nessuno), l’autoriparatore ha la possibilità di incassare il 100% dell’importo pattuito, diventando allo stesso tempo noleggiatore senza obbligo di licenza di noleggio. Un’opportunità allettante soprattutto per le officine che non possono recuperare il fermo tecnico, dando così modo anche a loro di potersi ripagare il canone della vettura».

I carrozzieri sono al corrente delle regole legate all’uso dell’auto sostitutiva e dei “pericoli” che si corrono offrendo un servizio “fatto in casa”?
«È risaputo che l’auto di proprietà utilizzata come auto sostitutiva comporta grandi rischi, ma vengono sempre sottovalutati perché il problema è celato. È come fumare: sai che fa male? Sì. Fumi lo stesso? Sì, perché il problema non lo vedi finché non lo affronti, finché non lo vivi. Così accade anche con l’autro di cortesia gestita in maniera approssimativa. Approssimativa perchè ormai è chiaro che senza le licenze ci si espone ai deui rischi anche gravi, ma il deisiderio di offrire ugualmente il servizio, accontentando il cliente e a scapito dell’immagine, è sufficiente a sottovalutare i pericoli per il cliente finale e per l’autoriparatore. Quando prendi consapevolezza? Quando uno si trova ad affrontarli in prima persona e poi inizia la storia fatta con i “se e i “ma”. Assicurazione non adatta, multe, incidenti, rivalsa dell’assicurazione, rischio economico, rischio penale, altri rischi collegati. C’è da perderci la salute come con il fumo».

Secondo la vostra esperienza quale sarà l’evoluzione del vostro settore?
«L’auto di cortesia, come quella offerta da noi, sarà sempre più obbligatoria in carrozzeria. Siamo sempre attenti ai cambiamenti sulle normative di circolazione e alle esigenze di mercato, per questo stiamo lavorando per inserire nella nostra gamma di prodotti auto di cortesia elettriche ed ibride, per andare incontro alle esigenze dei clienti in città che si trovano a combattere con blocchi del traffico, ZTL e quant’altro, ma anche scooter di cortesia (un servizio che, secondo noi, farà la differenza). Inoltre, stiamo lavorando per dare alle carrozzerie l’opportunità di differenziarsi e specializzarsi offrendo un servizio di furgoni sostitutivi alle aziende o artigiani/imprenditori che usano questo tipo di mezzo per lavorare. L’auto di cortesia ce l’hanno quasi tutti, ma nessuno ha furgoni di cortesia. Secondo noi, un servizio offerto come quello di SOS Automotive sarà assolutamente obbligatorio. Il target delle carrozzerie andrà sempre più a differenziarsi dalla concorrenza, offrendo l’autovettura elettrica prima degli altri e specializzandosi in settori nei quali gli altri non sono ancora entrati come per esempio furgoni di cortesia».

Con la diffusione del NLT al posto della vendita, il cliente sarà sempre più esigente nei confronti dell’autoriparatore?
«No, secondo noi no perché per quanto riguarda il noleggio la differenza la daranno l’assistenza e i servizi inclusi nel canone mensile (dalla flotta)».

Secondo la vostra competenza quanti sono oggi gli imprenditori che non hanno capito l’importanza dell’auto sostitutiva?
«Quello che abbiamo notato e appurato, nel corso della nostra esperienza, è che molti autoriparatori non stanno ancora offrendo il servizio ai propri clienti o non lo stanno facendo in modo adeguato. Una buona parte si è invece resa conto che questo è un servizio fondamentale per la propria attività, appoggiandosi ad un’azienda che permette anche di avere una visibilità web, evitare i rischi, avere un servizio adeguato e tanti altri servizi che nascono sulle esigenze dell’autoriparatore».

Il vostro progetto legato all’auto sostitutiva per i disabili prosegue?
«Il nostro progetto è nato tanto tempo fa, continua, la richiesta di mercato c’è, ma non ci sono le carrozzerie e le officine. Qui c’è molto da fare per svuiluppare un settore impotante: servono allestitori che siano competenti e che siano capaci di gestire i problemi ed avere la giusta empatia con chi dell’auto non fa vezzo ma necessità di vita, per muoversi e sopperire alle difficoltà fisiche. Noi stiamo sviluppando più progetti che coinvolgono anche il tema delle auto trasformate».

Come vede il futuro, più in generale, del comparto dell’autoriparazione?
«Cambieranno le macchine, cambierà il mercato, ci saranno nuove tecnologie, ma comunque vada gli incidenti ci saranno sempre e le auto, in modo diverso, continueranno ad avere esigenze di manutenzione. Non è una cosa che finirà domani. La differenza la farà chi si specializzerà sempre di più. Il settore dell’autoriparazione si dovrà adattare ai cambiamenti che ci saranno nel mercato, ma vediamo un futuro che continuerà ad esserci».

Se suo figlio volesse fare il carrozziere? Lo fermerebbe?
«No, non lo fermerei. In primis perché è un settore dove in realtà c’è carenza di personale. Negli ultimi anni c’è stato un cambio generazionale. Dall’altro lato, però, non gli consiglierei di farlo in un modo tradizionale ma di anticipare mercato, centrando tutto sui servizi e sull’innovazione».

a cura di Renato Dainotto - Fotografie Photo-R