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Nella “pancia” di Auto Presto&Bene

Abbiamo intervistato Giulio Stella, Amministratore Delegato di Auto Presto&Bene, la società di UnipolSAI che gestisce i sinistri con un network di carrozzieri lungo tutta la penisola. Un’azienda molto discussa sin dal debutto, che ancora oggi sconta un po’ la contestazione iniziale. Forse senza motivo…

Giulio Stella, storico Amministratore Delegato di Auto Presto&Bene. Lo abbiamo incontrato nel suo ufficio di Torino. E dobbiamo ammetterlo, non senza un minimo prevenuti, visto il turbolento rapporto passato tra Auto Presto&Bene e i carrozzieri.
Giulio Stella è anche un manager di una delle tre Compagnie assicurative con il maggiore numero di polizze in essere. Tutto questo alza il carico. Quindi ci si aspetta una persona che giustamente sta un po’ sulle sue. Ci si aspetta… poi scopri che l’uomo che c’è dietro la targhetta di Amministratore Delegato ti viene incontro all’ascensore. Ti accoglie direttamente senza la dogana della segreteria e ti fa sentire a tuo agio. Non fa pesare la qualifica o l’azienda e si rende subito disponibile al confronto. Non solo aperto nelle risposte, ma anche curioso di capire il perché delle domande. Preciso, puntuale ma anche affabile. E a sorpresa condivide con il suo staff i risultati: premiando di fatto la struttura che lavora per lui. Non capita tutti i giorni. Questa volta è capitato e l’intervista è diventata una vera chiacchierata e ci ha permesso di affrontare in modo diretto e senza troppa diplomazia anche gli aspetti più spinosi.

Auto Presto&Bene, se non ricordo male, nasce in SAI e poi con la fusione diventa una “rete” di UnipolSai. Ripercorriamo brevemente la storia?
«Sì, esatto. Auto Presto&Bene nasce nel 2008 con Fondiaria-SAI, mentre io sono arrivato in azienda nel 2010 nel “pieno” della contestazione di questo network da parte dei carrozzieri. Ricordo infatti che l’impatto con questo settore fu turbolento. Arrivando da un altro comparto economico mi trovo proiettato all’Autopromotec di Bologna dove alcuni carrozzieri avevano deciso di manifestare il malcontento di fronte al nostro stand. Probabilmente, ma all’epoca della nascita del network mi occupavo di altro e quindi non posso averne certezza, ci sono stati da una parte problemi di comunicazione e dall’altra fattori di malcontento che hanno catalizzato l’attenzione su Auto Presto&Bene, che sin dalla nascita è stato strutturato per lavorare con e per il carrozziere e non per creare conflitti. Auto Presto&Bene nasce con l’intento di gestire il sinistro direttamente e non lasciare il denaro in mano all’assicurato, ma di fornire un servizio di riparazione di qualità e con il minore disagio possibile per il cliente, che all’epoca era Fondiaria SAI. Poi è arrivata la fusione con Unipol nel 2013 e Auto Presto&Bene dopo un periodo di osservazione da parte del nuovo management è stato confermato ed esteso a tutto il Gruppo. In Unipol hanno subito capito il potenziale di questo network e non solo è stato confermato, ma gode anche di costanti sviluppi. Dal 2013 è al servizio dell’intero Gruppo con soddisfazione della Compagnia ma anche dei clienti e persino dei carrozzieri che lavorano con noi, che hanno saputo superare il pregiudizio iniziale. Devo dire che il merito del successo di Auto Presto&Bene non è solo mio, ma soprattutto della squadra che lavora con me e di tutti i giovani che si sono aggiunti al team negli ultimi anni e che hanno dimostrato competenza e passione per il lavoro. Insomma, colgo l’occasione per ringraziare tutti e per condividere con loro i successi raccolti lungo questo lungo e difficile percorso».

Ci sono grandi differenze tra Nord e Sud Italia, oppure la rete è omogenea? Oggi Auto Presto&Bene come è organizzata e quante carrozzerie sono attive sul territorio italiano?
«Oggi abbiamo una buona capillarità territoriale. Il nostro network comprende circa 2.700 carrozzerie dislocate su tutta la penisola. Ovviamente il network rispecchia anche la penetrazione della Compagnia sul territorio. Lì dove abbiamo più assicurati abbiamo anche più carrozzerie, è naturale e funzionale. Il portafoglio di polizze assicura comunque canalizzazione alle imprese che lavorano con noi e il cliente, l’assicurato ha il servizio, cioè le carrozzerie per riparare le vetture».

Quali sono i servizi di Auto Presto&Bene?
«Noi offriamo all’assicurato una riparazione di qualità che una volta si usava dire a regola d’arte e che oggi deve soprattutto garantire la sicurezza dell’auto. Questo è il nostro obiettivo. Nelle riparazioni usiamo solo ricambi originali, marchiati dalle Case automobilistiche. La nostra priorità è usare solo prodotti marchiati dal costruttore. Sul mercato ci sono infatti i ricambi equiparati all’originale e l’aftermarket, ma noi preferiamo puntare sull’originale marchiato. Le nostre riparazioni sono garantite 10 anni, se il cliente rimane assicurato con una delle Compagnie del Gruppo Unipol; ovviamente parlo delle lavorazioni di carrozzeria e non dei pezzi sostituiti su cui vale la copertura di legge».

Quali i vantaggi per i vostri assicurati?
«Per gli assicurati che si rivolgono al nostro network spesso le franchigie o le altre quote a carico da pagare sono ridotte o annullate e non è richiesto nessun anticipo di denaro. Le riparazioni sono tutte tracciabili anche dopo molti anni e questo è un plus che noi possiamo offrire e che rende trasparente il nostro operato. Il cliente ha un unico interlocutore. Inoltre svolgiamo con frequenza campagne di indagine sulla soddisfazione del cliente e abbiamo un indice medio NPS molto alto, sempre superiore a 70, che ci conferma l’apprezzamento del servizio».

E quali i vantaggi per gli autoriparatori aderenti?
«Non sono pochi soprattutto in questi anni difficili per il mercato della carrozzeria. Partiamo dal volume di affari. Nel 2019 prevediamo di gestire circa 150.000 sinistri che poi sono canalizzati verso il nostro network. Così le nostre carrozzerie sanno di contare su un minimo garantito di lavoro e questo è un bell’aiuto per gestire i costi. Poi paghiamo ogni 15 giorni, due volte al mese, con estrema puntualità. I nostri carrozzieri hanno così un costante e sicuro flusso di cassa e sono anche certi della data di bonifico. Il Gruppo è solido e paga con puntualità. Non chiediamo fee di ingresso per il nostro network, a differenza di molte altre entità sul mercato. Il prestigio che viene riconosciuto dal nostro assicurato verso il network è elemento di qualificazione per ogni carrozziere che lavora con noi. Ogni imprenditore mantiene la sua identità a cui aggiunge la nostra targa come elemento di riconoscimento da parte del nostro cliente. Infine, usiamo solo ricambi originali anche per agevolare le operazioni di riparazione e facilitare il lavoro del riparatore».

Sulla gestione dei ricambi però molte carrozzerie non sono proprio felici. Solo perché hanno perso il margine sul pezzo?
«All’inizio della storia di Auto Presto&Bene è stato uno dei punti di contestazione. Però oggi i tempi sono cambiati. Oggi il carrozziere che lavora con noi non ha più il margine sul pezzo ma ha tanti vantaggi che compensano largamente questa gestione diretta da parte nostra del ricambio. Prima di tutto non deve perdere tempo a inseguire i fornitori e dare la caccia al pezzo. Ci pensiamo noi a trovare i pezzi di ricambio e a farli arrivare direttamente in carrozzeria. Poi non ha alcuna esposizione finanziaria. Non deve anticipare somme e ha a disposizione pezzi originali che lo tutelano da eventuali problemi dopo la riparazione. Infine, i resi: i resi hanno un costo notevole sia in termini di denaro sia in termini di tempo. Tutto a carico nostro. Tutto questo “pareggia” il famoso margine che oggi sarebbe anche limitato per un singolo imprenditore che acquista sul mercato del ricambio ufficiale. Poi noi spingiamo per la riparazione dei pannelli più che sulla sostituzione e questo premia il carrozziere, che così “vende” il suo lavoro di riparazione e ci aiuta a creare una percentuale di economia circolare».
Come funziona la gestione logistica della distribuzione dei ricambi?
«Anche qui abbiamo dei miti da sfatare. Auto Presto&Bene utilizza un panel di 400 fornitori tra operatori italiani e stranieri che ci forniscono i ricambi. Abbiamo scelto di avere fornitori anche fuori dall’Italia per evitare che problemi di approvvigionamento possano mettere in difficoltà il network. E sui tempi di consegna è tutto interesse nostro essere veloci, per ridurre il disagio al cliente e contenere i tempi di riparazione. Ovviamente avendo una piattaforma nazionale e informatica non nego che a volte ci si scontra con delle rigidità del sistema, ma questo è un problema fisiologico quando si gestisce un tale numero di ricambi su tutto il territorio. Difficile comunque trovare qualcuno più veloce di noi».

Sulla gestione della vostra rete di carrozzerie svolgete dei controlli di qualità?
«Abbiamo 12 persone che lavorano sul territorio e fanno visite periodiche alle carrozzerie del nostro network e sono anche a loro disposizione per risolvere eventuali problematiche. Sono un tramite tra la rete e la nostra società. Poi facciamo delle analisi sulla qualità del lavoro: dopo la riparazione convochiamo il nostro assicurato con la vettura riparata e svolgiamo delle verifiche. Perché i nostri obiettivi sono la sicurezza e la qualità».

Le auto cambiano in fretta e si evolvono ogni giorno. Voi avete dei programmi di formazione per tenere al passo i vostri riparatori?
«Questo è un aspetto molto importante su cui abbiamo iniziato a lavorare intensamente. Di recente abbiamo organizzato per la nostra rete due tipologie di corsi. Uno con Maestri della Grandine sulle tecniche di riparazione a freddo sia per i danni da eventi atmosferici sia per altre varie tipologie di intervento. Un corso molto apprezzato che permette alla nostra rete di riparare e di ridurre le sostituzioni. Poi con il Gruppo Basf abbiamo ideato dei corsi di gestione della carrozzeria. Entrambi questi filoni di formazione sono stati un successo sia di partecipazione sia di apprezzamento a fine lavori da parte dei partecipanti».

Da quanto sta emergendo avete un programma intenso di formazione per le vostre carrozzerie e risulta che abbiate a cuore il miglioramento della rete. Eppure, quando si parla di voi con i carrozzieri emerge un po’ di scetticismo: perché secondo lei pagate questa “mancanza di simpatia”?
«Probabilmente è più un retaggio del passato. Oggi chi lavora con noi è contento. E se qualcuno ogni tanto decide di uscire poi spesso chiede di tornare. E se torna vuole dire che non stava tanto male in Auto Presto&Bene. Proprio questo trend dimostra che il nostro network funziona ed è qualificato e in più canalizza molto lavoro. Inoltre tutte le azioni degli ultimi anni sono vocate a rafforzare l’immagine del brand con effetti positivi a ricaduta per tutta la nostra rete».

Se lei fosse un carrozziere perché dovrebbe lavorare con UnipolSai?
«Perché siamo un partner affidabile, che paga puntuale e ascolta la rete. Un partner che crede nella qualità del lavoro e che dà la possibilità al carrozziere di lavorare su auto differenti e di acquisire tanta esperienza. E che mette a disposizione della carrozzeria materiale di qualità, tracciato e di chiara provenienza. E che offre programmi di formazione».

Secondo lei il mercato dell’autoriparazione oggi sta davvero virando verso le grandi reti e i network? I piccoli sono destinati a faticare sempre di più?
«Più che al successo di questo o quel network bisogna ragionare sul futuro delle singole carrozzerie. Nei prossimi anni sono destinati a uscire dal mercato non i piccoli operatori del settore ma quelli che lavorano male. Ovviamente il futuro è nel multiservice, ma noi di Auto Presto&Bene lavoriamo e lavoreremo sempre volentieri anche con le piccole carrozzerie, dove il nostro cliente viene accolto dal titolare e c’è un rapporto più stretto tra cliente e riparatore. Ci piace l’idea di questa vicinanza, che in realtà molto grandi si spersonalizza».

Chi volesse maggiori informazioni su Auto Presto&Bene a chi si può rivolgere? Ci sono dei canali dedicati per l’affiliazione?
«La nostra rete non è in espansione, ci sono ovviamente dei numeri di assestamento: qualche uscita con nuovi ingressi di sostituzione. Comunque sul nostro portale web ci sono le sezioni dedicate alla candidatura: basta collegarsi e compilare alcuni campi e poi si viene contattati».

Lei oggi consiglierebbe a suo figlio di aprire una carrozzeria?
«Dei miei tre figli nessuno ha fatto questa scelta. Comunque perché limitare la scelta di un ragazzo? Certo che se un giovane volesse aprire questa attività il mio consiglio è di allargare al massimo i servizi. Questo comporta investimenti maggiori, ma oggi la direzione del mercato punta su centri che risolvono tutti i problemi di un automobilista. Detto questo per un giovane la strada non è facile proprio perché per aprire un multicenter servono investimenti importanti, non facili da ottenere».

a cura di Renato Dainotto - Fotografie Photo-R