Folgorati dal costo energia!

Non si può non ammetterlo: alle carrozzerie bisogna aumentare le tariffe perché sono schiacciate dalla crescita esponenziale dei costi. L’energia. Corrente elettrica e metano in appena 12 mesi sono raddoppiati. Parole a effetto? No, ci siamo fatti dare le bollette. E ci siamo messi nei loro panni quando sono da pagare…

Per anni fini ed illustri economisti ci hanno sommerso di opinioni spesso contrastanti: su inflazione e prezzo del petrolio ne abbiamo sentite di ogni. Quando i prezzi stagnano il problema è la mancanza di inflazione. Quando c’è l’inflazione la rincorsa del prezzo è il problema. Il prezzo del petrolio è troppo e l’economia internazionale ne risente: cresce il valore del barile, spinto da una crisi internazionale e si rischia la recessione… capirci è difficile. Poi però c’è l’economia del salumiere, anzi quella del carrozziere, che non si studia alla Bocconi o ad Harward. Nessuna teoria ma semplice vita vera, ovvero quando vai a pagare le bollette.

BOLLETTE, NON CHIACCHIERE

Un po’ di carrozzerie ci hanno inviato le loro bollette. Prendiamo un esempio di carrozzeria medio-grande. Allora partiamo dal dicembre 2020: conto alla mano, questa carrozzeria sul mercato libero ha speso 2.804 euro (consumi effettivi quota F1 + F2 + F3 di 11.626 kWh). Stessa carrozzeria e stesso contratto ma un anno dopo, ovvero dicembre 2021, la spesa passa a 5.565 euro (consumi effettivi quota F1 + F2 + F3 di 11.892 kWh). Calcolatrice alla mano la spesa mensile è cresciuta di 2.761 euro. A questo punto due considerazioni spicce: periodo su periodo sono stati consumati 266 kWh in più, quindi o il costo kWh è quasi raddoppiato oppure quei 266 kWh in più costano più o meno 10 euro l’uno! Ovviamente è il costo del kWh che è cresciuto facendo lievitare la bolletta del 91% e i vari balzelli in bolletta hanno contribuito alla faccia degli interventi del Governo. Sarà stato solo dicembre, il problema? Beh, no. A gennaio 2020 sempre questa carrozzeria aveva speso 2.866 euro (consumi effettivi quota F1 + F2 + F3 di 11.041 kWh) e nello scorso gennaio 2022 la bolletta è cresciuta a 5.984 euro (consumi effettivi quota F1 + F2 + F3 di 11.348 kWh). Che, per fare i “salumieri”, bolletta su bolletta, senza guardare a tutti i balzelli o al solo costo kWh, ma alla spesa finale (normalizzata su stesso consumo mese-mese), questa corrisponde a un incremento del 108%. Se il trend resta questo… alla fine dell’anno saranno almeno 30mila euro in più. Nella nostra inchiesta abbiamo raccolto bollette a Nord, Centro e Sud. Da aree metropolitane e dalle zone rurali: la musica non cambia. Non ci credete? Bene, abbiamo anche testimonianze di piccole carrozzerie a conduzione familiare che sono passate da bollette di 195 a 561 euro. Siamo sempre di fonte a incrementi pazzeschi.

IL GATTO SI MORDE LA CODA

E quante auto in più dovranno riparare per recuperare marginalità? Tante, tantissime, ammesso che entrino in carrozzeria, perché con questi costi più auto entrano e più sale la spesa… siamo quasi in progressione geometrica. Dunque, fino a qui difficile fraintendere la situazione. Non bastano un paio di auto in più al mese. Ne servono decine. E andrebbero tutte pagate bene.

E IL GAS METANO?

La corrente costa tantissimo e se ne usa tanta per lavorare. Con il metano come sarà andata? Beh, vi spoileriamo il risultato dei prossimi conteggi: male. Metano, tanto desiderato e incentivato negli ultimi dieci anni, per migliorare l’impatto ambientale e i costi. Sul primo dato non sappiamo, sul secondo… parlano di nuovo i numeri. Ecco che una carrozzeria ci mette a disposizione le sue bollette. Partiamo da dicembre 2020: 1.601 euro per 2.560 mc. Proviamo a fare un balzo in avanti di un anno, ovvero dicembre 2021: 3.118 euro per 2.528 mc. L’aumento anno su anno per lo stesso periodo è di 1.517 euro. In questo caso bisogna dire che i mesi caldi per la fornitura di metano vanno da novembre ad aprile (causa riscaldamento locali), dove il consumo medio giornaliero sale sempre oltre 70 mc al giorno per calare a soli 25 mc per l’uso delle cabine di verniciatura nel periodo estivo. Comunque, 25 mc al giorno di metano per verniciare e essiccare le vetture nel 2020 costavano circa 15 euro al giorno, mentre un anno dopo sono già saliti a 30,75 euro, il doppio secco…

IL SOLARE AIUTEREBBE

In questa fase di crisi energetica c’è anche chi gestisce in maniera più serena la propria attività. Abbiamo infatti ricevuto in visione anche bollette con aumenti modesti grazie alla presenza di un tetto solare sopra la carrozzeria. Chi ha installato 100 kWh ha abbastanza produzione per ridurre il peso degli aumenti e se a questo abbina tecnologie di verniciatura a basso uso del calore ora si gode un bel vantaggio economico. Si chiama gestione pensando al futuro. In più, l’agenzia internazionale dell’energia (WEO) ci segnala la crescita di impianti produttivi privati in tutto il mondo che ha un effetto sui prezzi e i costi di installazione: oggi il prezzo del solare è pari a quello dell’eolico e il trend si sta avvicinando a quello legato al gas.

COSA STA SUCCEDENDO

In realtà il colpevole di tutto è il gas metano, il cui prezzo è cresciuto rapidamente per una serie di congiunture: le quotazioni del metano si sono impennate ai punti di scambio virtuali in Olanda e in Regno Unito che fanno da riferimento per il prezzo medio europeo e di conseguenza per LMGP-GAS italiani. I forti aumenti del prezzo del gas (LMGP-GAS) hanno fatto impennare il PUN (Prezzo Unico Nazionale, prezzo di riferimento dell’energia elettrica sul mercato libero italiano). Nel corso del 2021, soprattutto verso la fine dell’anno, il PUN è salito sulle montagne russe dove ha persino superato la soglia di 400 €/MWh, pari al 600% rispetto ai 12 mesi precedenti. Per dare un riferimento, prima di queste impennate dal 2019 il PUN è oscillato tra i 36 e i 100 €/MWh. Cosa succederà nei prossimi mesi? Tutti auspicano una discesa dei costi ma il perdurare della guerra tra Russia e l’Ucraina non fa che peggiorare le cose. Ora abbiamo davanti una stagione a bassi consumi ma con l’arrivo dell’autunno le previsioni sui prezzi, non sono incoraggianti.

E LE CARROZZERIE?

Ecco che a questo punto appare evidente che le carrozzerie non possono assorbire a lungo questi aumenti. Questa è una situazione che mette a rischio la sostenibilità dell’impresa e che va corretta con un adeguamento delle tariffe. Ricordiamo che negli ultimi anni queste sono anche spesso riviste al ribasso, mentre per i carrozzieri sono aumentati i costi fissi e quelli dei prodotti necessari per le lavorazioni e i cicli. In più le nuove tecnologie, ADAS soprattutto, stanno imponendo ulteriori investimenti.

Servono interventi strutturali alle tariffe concordate con i grandi operatori del settore. In queste settimane fa notizia un piccolo ritocco verso l’alto della tariffa Unipol Service verso i suoi affiliati al network. Una buona notizia, ma prima bisogna valutare contenuti e condizioni precise. Il resto sono solo chiacchiere. Intanto vi consigliamo di leggere con attenzione il box scritto da Fabrizio Cotza: il suo consiglio, oggi, in un momento così delicato vale oro… fidatevi.

Kilowattora: di cosa si tratta

Il kilowattora è l’unità di misura dell’energia elettrica usata per calcolare i consumi di elettricità. I kilowattora vengono solitamente rilevati dal contatore che consente di verificare i consumi nelle tre fasce orarie definite dall’autorità Arera: F1, F2 e F3. In altre parole, un kWh è l’energia assorbita in un’ora da un apparecchio elettrico con una potenza di 1 kW.

La fascia F1 identifica le ore diurne (Lun-Ven dalle 8:00 alle 22:00).
La fascia F2 si rifà alle ore intermedie e serali (Lun-Ven 7:00-8:00 e 19:00-23, Sab 7:00-23:00, esclusi i festivi).
La fascia F3 identifica le ore notturne più la domenica e le festività nazionali (Lun-Sab dalle 23:00 alle 7:00, domenica e festivi intera giornata).

PUN senza misteri

Il Prezzo Unico Nazionale, PUN, è il “costo” di riferimento dell’energia elettrica della Borsa elettrica italiana, ossia nel mercato all’ingrosso della compravendita di energia tra i produttori o i trader e i fornitori del mercato libero. Il PUN rappresenta la media dei prezzi di vendita dell’energia e il suo valore varia ogni ora.

L’opinione sovversiva di Fabrizio Cotza

“Perderemo i clienti”. Il primo pensiero che un imprenditore fa, quando valuta l’ipotesi (o la necessità) di aumentare i prezzi, è: “Se lo facciamo perderemo molti dei nostri clienti”. In realtà non è sempre così, dipende da alcuni fattori interni e dal contesto economico generale. Chi aspetterà ad aumentare i prezzi è vero che per un breve periodo avrà un vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti, ma è fin troppo evidente che in quel modo andrà ad erodere la marginalità. E qui sorge la prima domanda: conosco realmente la mia marginalità, distinta per i vari servizi offerti, in modo da potere capire quanto posso “mangiarmene” senza rimetterci, nel caso non voglia aumentare i prezzi? In poche parole, una strategia vincente nel breve potrebbe rivelarsi disastrosa nel medio-lungo termine (a seconda di quante risorse finanziarie avete accumulato in questi anni). Viceversa un aumento veloce e consistente dei prezzi comporterà una gestione commerciale molto attenta, e qui vincerà chi negli anni ha accumulato, come su un conto corrente virtuale, due risorse intangibili: fiducia e benevolenza da parte dei clienti. Chi non ne avrà a sufficienza rischierà realmente di perdere una fetta di clientela, molto suscettibile al fattore prezzo, che andrà nelle mani di coloro che attenderanno ad aumentare i prezzi (finché potranno). Ma è una clientela che prima o poi tornerà, quando anche il concorrente sarà costretto ad alzare le tariffe dopo avere prosciugato le casse aziendali. Da parte mia quindi il consiglio è di farlo subito, ma gradualmente, spiegando ai clienti il motivo di tali aumenti e cercando di compensare con una qualità e un’attenzione ai dettagli sempre maggiore. Perché si sa che quando il prezzo diventa più alto i clienti diventano automaticamente anche più esigenti.

LE OPINIONI DEGLI ADDETTI AI LAVORI

Marco Brioschi Axalta Refinish Indirect Business Territory Manager

Roberto Sanvito Regional Business Manager Europe South East BASF Italy

Cristian Sala Direttore Commerciale Italia Caldart

Silvia Milone Presidente e Amministratore Delegato di ICR EMEA

Antonio Gatto Amministratore

Marco Pratelli Performance Coatings Marketing Manager Lechler

Giuseppe De Pietro Automotive Refinish Director Italy & Malta PPG Industries

Matteo Ingolfo Sales Director Roberlo Abrastuk

a cura di Renato Dainotto

Re