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Riparare o sostituire? Questo il dilemma

La nuova inchiesta di DAT-Italia ha cercato di capire quando davvero conviene sostituire il pezzo e quando invece è meglio riparare, senza dimenticare la sicurezza complessiva dell'auto

Quando conviene riparare e quanto invece è più opportuno sostituire? È questo il focus di una recente indagine di DAT-Italia, che ha messo a confronto 4 tipologie di riparazione tra le più frequenti a seguito di incidenti per le 7 auto più vendute negli ultimi 5 anni

Dai dati emerge che talvolta riparare è più costoso che sostituire i pezzi, ma in molti casi è vero il contrario. Una corretta gestione di riparazione/sostituzione consentirebbe significativi risparmi, e ciò impatterebbe anche sul premio pagato dall'automobilista, oltre ad assicurare il giusto profitto alla carrozzeria.Il totale “onere per sinistri” pagato dalle assicurazioni nel 2015 per danni materiali è stato infatti di € 3,7 miliardi (fonte ANIA), con un valore medio dei sinistri Rc per danni materiali di 1.897 euro.

Secondo l’analisi della DAT-Italia, sembrerebbe che, nell’ambito della stessa logica assicurativa, per danni alla parte anteriore non sempre conviene riparare (specialmente per tariffe medio alte). Mentre per danni alla parte posteriore converrebbe sempre riparare.
Secondo l’analisi della DAT-Italia per le riparazioni sulla parte anteriore dell’auto conviene sostituire le parti danneggiate, per quella posteriore invece si può seguire la strada del ripristino.
Va detto che secondo le case costruttrici – per le tre fasce (30-50-70 euro/ora) – mediamente costo della manodopera per la sostituzione incide dal 20 al 45% sul costo totale della riparazione, mentre per le assicurazioni lo stesso costo va dal 37 al 60% del totale.

Ma effettuare la riparazione a tutti i costi invece che la sostituzione, potrebbe creare problemi di sicurezza? “Probabilmente si, spiega l’ingegner Antonio Coppola, direttore generale della DAT-Italia – anche se finora nessuno si è mai posto il problema. Riparazioni a componenti strutturali, anche se fatte bene, potrebbero nascondere indebolimenti alla struttura e diminuzione della rigidezza torsionale del veicolo. Come tutti sanno, la scocca è un guscio e tutte le sue parti, compreso il parabrezza, contribuiscono alla resistenza del veicolo durante le sollecitazioni indotte dalla strada. Per saperlo con certezza basterebbe misurare la rigidezza torsionale con semplici attrezzature (banco e martinetti) durante la revisione del veicolo. Chissà quante sorprese!”.
 

Per questa analisi della DAT-Italia sono state messe a confronto 4 tipologie di riparazione tra le più frequenti a seguito di incidenti, da cui risulta un costo medio molto vicino a quello dichiarato dall’ANIA. E questo per le 7 auto più vendute negli ultimi 5 anni. Inoltre sono state messe a confronto due tipologie di logiche di riparazione e banche dati: quelle dei costruttori di auto (cioe’ porto l’auto dal riparatore che espone il marchio della mia auto) e quelle assicurative.