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TEXA: come sta affrontando il Coronavirus

Gli ultimi numeri della Pandemia sono timidamente incoraggianti. Abbiamo raggiunto TEXA per chiedere come hanno vissuto e affrontato questa crisi internazionale. Ne abbiamo parlato con Luciano Marton , Direttore Generale Garage Equipment e Telemobility TEXA

Coronavirus: emergenza scoppiata in poche settimane, voi in TEXA vi eravate preparati alla possibile chiusura generale?

L’elevato numero di certificazioni del settore automotive cui TEXA aderisce, anche come fornitore ufficiale di costruttori auto, prevedono degli stringenti protocolli di business continuity in caso di emergenze, per cui eravamo pronti. Ovviamente questa pandemia però ha avuto caratteri eccezionali, che hanno richiesto un impegno enorme per gestire la situazione: grazie ad uno sforzo straordinario e all’impegno di tutti, siamo riusciti a trasferire in tempo reale 340 persone in smart working e garantire la continuità delle principali funzioni aziendali.

Durante la fase critica dell’emergenza siete riusciti a mantenere l’operatività di assistenza al cliente?

Si, essendo all’interno della filiera delle officine, il decreto del Ministero ci ha concesso di continuare ad operare e di essere accanto ai nostri clienti.

In particolare, quali servizi vi hanno richiesto i clienti nel momento difficile?

Il Call Center è stato molto impegnato. Le officine che hanno deciso di tenere aperto lo hanno infatti utilizzato ancora più del solito, forse perché hanno visto arrivare nuovi clienti con modelli di auto a loro non familiari.

La distribuzione dei prodotti si è fermata oppure siete riusciti a mantenere dei canali aperti?

TEXA lavora su tutti i mercati mondiali e rivolgendosi a varie tipologie di clienti, quindi abbiamo sempre avuto richieste e abbiamo fatto del nostro meglio per soddisfarle. Chiaramente, a causa di tutti i problemi legati alla logistica mondiale, ci sono spesso stati rallentamenti. In complesso, siamo comunque soddisfatti di come abbiamo saputo reagire.

In che percentuale i vostri rivenditori sono riusciti a rifornire le carrozzerie e officine?

Nelle ultime tre settimane, posso pensare circa un 50%.

Per la fase post emergenza avete pensato ad azioni per sostenere la filiera distributiva e quella della riparazione?

Abbiamo la fortuna di lavorare con una rete molto efficiente e affezionata. Tutti assieme stiamo cercando di capire come muoverci assieme al meglio appena l’emergenza si affievolirà per recuperare il tempo perduto e cercare di salvare la stagione. Siamo anche molto preoccupati per i risvolti umani e personali dei nostri clienti e di tutta la popolazione italiana a cui siamo vicini.

Dopo questa emergenza improvvisa cambierà il vostro modo di lavorare?

La mia opinione è che questa emergenza che il pianeta si è trovato ad affrontare cambierà il modo di lavorare di tutte le aziende.

Che previsioni avete per il mercato 2020: il mercato sarà una “V”. Dopo la caduta una ripresa in verticale?

Ovviamente molto dipende dai tempi e dal modo in cui si svilupperà la situazione in tutto il mondo. Ma, anche nell’ipotesi più ottimistica, non credo ci sarà una ripartenza fulminea. Questi giorni hanno profondamente colpito l’economia mondiale e minato la fiducia dei consumatori, per cui senza dubbio si assisterà ad una risalita, ma saràgraduale.

a cura di Renato Dainotto