Attualità

Bollo per le auto storiche in tutte le Regioni

Le regioni non potranno legiferare autonomamente sulle agevolazioni del bollo per le auto storiche e dovranno applicare la tassa

La questione del bollo per le auto storiche (veicoli tra 20 e 30 anni) ha scatenato le ire di tutti gli appossionati e dell' “indotto” , tra cui carrozzieri e riparatori.

Nessuna regione potrà apportare modifiche a quanto deciso dalla Legge di Stabilità 2015. Le regioni che avevano legiferato con aumenti agevolati in merito al bollo per le auto e le moto storiche dovranno quindi fare marcia indietro. La risoluzione del Ministero dell’Economia 4/DF del primo aprile 2015 stabilisce che i parametri indicati nell’articolo 63, commi 2 e 3 della legge 342 del 2000 non sono più in vigore e quindi i veicoli tra i 20 e i 30 anni devono pagare la tassa ordinaria, al pari degli altri veicoli.

la Corte Costituzionale precisa che lo Stato ha attribuito alle Regioni il gettito e l’attività amministrativa relativa alla riscossione e un limitato potere di agire sulle tariffe, ma non la disciplina del tributo che resta di competenza esclusiva dello Stato. Le Regioni dunque devono attenersi a quanto stabilito nella normativa del 2015.

Le auto storiche, in attesa dell'esito di eventuali ricorsi alla Consulta da parte delle Regioni, dovranno quidni pagare interamente il bollo, ed è probabile che in molti opteranno per la rottamazione. Questo, oltre al danno al patrimonio storico, porterà ad una forte contrazione dell’indotto nato sulle macchie e moto d’epoca, tra cui un piccolo universo di specialisti fatto di carrozzieri, restauratori, tappezzieri, riparatori e ricambisti