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Riparazione a Freddo: intervista a Carlo Mottola Ballsystem

Abbiamo intervistato Carlo Mottola, Direttore Operativo di Ballsystem. Un’occasione per analizzare l’anno da poco concluso ma anche per approfondire le tematiche di un settore che sta diventando un perno del giro d’affari in carrozzeria. La grandine colpisce sempre e sono sempre di più gli automobilisti che si assicurano. E il settore si evolve…

Dici estate e pensi al sole, al mare e alle vacanze. Una stagione di svago e relax che, però, si porta dietro anche una minaccia per tutti gli automobilisti: la grandine. Un evento meteorologico che sta diventando sempre più violento e imprevedibile “complice il cambiamento climatico”, avvisano gli esperti. Lo sanno bene quelle carrozzerie che nel 2023 si sono trovate ad affrontare una mole di lavoro straordinaria e inaspettata, con ripercussioni non sempre positive per il fatturato. Ne abbiamo parlato con Carlo ed Emanuele Mottola di Ballsystem, la prima azienda in Italia ad avere perfezionato la tecnica della riparazione a freddo, lanciando nel 1997 un suo “metodo” rivoluzionario.

Carlo, com’è andato il vostro 2023?
«Molto bene, è stato un 2023 pieno di novità ed in linea con il nostro piano industriale, soprattutto nel progetto di internazionalizzazione con l’apertura di una sede in Francia e l’esportazione del nostro modello formativo negli Emirati Arabi, ed un conseguente ampliamento del nostro portfolio clienti e sviluppo di nuovi servizi per essere sempre più un interlocutore a 360°. È stato anche un anno particolarmente sfidante perchè, come sapete, nella seconda metà di luglio tutto il Centro-Nord Italia è stato attraversato da una serie di eventi atmosferici estremi che si sono lasciati alle spalle numerose vetture danneggiate dalla grandine. A differenza del passato poi, quando la grandine si presentava con dimensioni fattibili, abbiamo avuto solo eventi di dimensioni importanti e in aree ad alta densità abitativa. Il mal- tempo ha quindi colpito moltissime auto del parco circolante e non ha risparmiato i piazzali dove sono stoccati i veicoli nuovi, con inevitabili ripercussioni anche sulle consegne».

Come avete gestito questa mole straordinaria di lavoro?
«La nostra squadra si è destreggiata su due fronti: uno gestito dal nostro reparto industriale che si è occupato dei piazzali di alcune Case auto dislocati tra Como e Venezia, dove siamo riusciti a riparare circa 15.000 veicoli in soli 3 mesi, e i porti di Monfalcone e Capodistria che ospitavano altri 3.000 mezzi. L’altro grande sforzo lo abbiamo messo in campo a fa- vore dei nostri 16 clienti, attori del mondo assicurativo e del noleggio sia a breve che a lungo termine, per i quali stiamo continuando a riparare circa 1.000 veicoli al mese, in aggiunta ai circa 14.000 già ultimati nel 2023».

In che modo avete supportato le carrozzerie della vostra rete?
«Per gestire al meglio le criticità all’interno delle strutture partner, evitando di andare a ingolfarle, abbiamo aggiunto ai nostri servizi quello della perizia a domicilio, direttamente a casa o presso l’ufficio degli automobilisti assicurati o clienti delle flotte; così facendo abbiamo eliminato la necessità di effettuare un doppio passaggio presso le carrozzerie. Con loro invece abbiamo creato una linea di collaborazione, allestendo dei veri e propri hub con tanto di specialisti di stacco, riattacco e riparazione a freddo, cosa che ha incentivato le strutture ad accogliere sempre più riparazioni».

Ai carrozzieri spetta comunque la parte di verniciatura: «Il nostro metodo privilegia la riparazione a freddo, ma quando accadono questi fenomeni meteorologici così violenti circa il 60% dei veicoli presenta danni alla vernice o ai lamierati, che devono essere sostituiti, soprattutto cofani e tetti. Un altro bel grattacapo di questi tempi, viste le difficoltà nel reperire ricambi in tempi ragionevoli; e la situazione sembra destinata a peggiorare a causa delle tensioni geopolitiche sulle rive del Mar Rosso».

2023: NUMERI RECORD

Carlo spiega che i numeri record registrati nel 2023 potrebbero diventare la regola in futuro.
«Il cambiamento climatico sta portando a eventi atmosferici sempre più estremi e inaspettati. Rispetto alle precipitazioni estive degli anni scorsi siamo passati da una fenomenologia di quantità, con numerosi chicchi di piccole dimensioni, ad una di qualità, che sta portando ad un aumento di cellule temporalesche con chicchi di dimensioni importanti. Inevitabili le ripercussioni sul nostro settore, che dovrà destreggiarsi tra riparazioni a freddo e interventi più invasivi di carrozzeria».

Carlo, in questo scenario estremamente difficile e in continuo cambiamento come vi state preparando al 2024 sul fronte dei nuovi accordi e delle convenzioni, piuttosto che su quello degli investimenti innovativi?
«Abbiamo già tante idee, per esempio stiamo implementando uno scanner per la valutazione dei bolli, uno strumento in grado di semplificare, digitalizzare e velocizzare le operazioni di perizia, facendo sì che i nostri clienti abbiano subito una stima realistica dei numeri da gestire in riparazione. Inoltre stiamo investendo sulla formazione, perché c’è crisi di personale e difficoltà nel reperire manodopera specializzata. Infine, vogliamo implementare le nostre soluzioni di logistica con un percorso di efficientamento che avevamo già iniziato nel 2022 e che nel 2023 abbiamo potuto testare sul campo: creando dei centri di raccolta che sollevino le aree più sature, trasferendo quindi il lavoro in territori meno colpiti al fine anche di abbattere i tempi di ripa- razione e, di conseguenza, del fermo tecnico».

I centri Ballsystem sono diffusi in tutta Italia e il network è in continua espansione: che tipo di rapporto avete instaurato con loro?
«Il rapporto con le carrozzerie partner per noi è fondamentale; queste non sono solo dei piazzali o degli spazi in officina, ma rappresentano un valore aggiunto d’eccellenza; c’è infatti una collaborazione fattiva che permette innanzitutto un supporto diretto con le nostre officine mobili che non va ad intralciare le attività quotidiane, ma anche di veicolare più vetture presso la loro struttura (proveniente anche da altri territori grazie al sistema di logistica interno sviluppato da Ballsystem, ndr) , assicurandoci quindi di avere una rete capillare sul territorio in grado di darci supporto nella riparazione».

a cura di Simone La Rocca